FERMO – Parlare di sanità davanti all’ingresso dell’ospedale Murri di Fermo, avendo a fianco l’ex primaria di Rianimazione, volto di punta durante la pandemia, è un vantaggio. Matteo Ricci, circondato da una cinquantina di persone, ha scelto il cuore della sanità fermana per criticare duramente la gestione di Acquaroli.
E poi parlare di economia partendo da una delle aziende più dinamiche del capoluogo, la Gicher Stampa, che produce etichette per il vino di alto livello. Una realtà che oggi conta su 40 dipendenti ed è un fiore all’occhiello della Cna di Fermo guidata dal direttore Andrea Caranfa, che non è mancato all’incontro.
Sanità
“Qui – ha introdotto Cola – ci lavorano grandi professionisti. Ma non possono lavorare come meritano peer colpa dei turni e di una pessima organizzazione. Se manca da due anni il primario del pronto soccorso un motivo c’è, così come si parla di posti letto mancanti e poi si scoprono interi reparti chiusi”.
Il candidato Ricci l’ha ascoltato e poi ha rilanciato: “Acquaroli in fretta e furia sta cercando accordi con i medici, dicendo che devono stare tranquilli perché l’assessore Saltamartini non resterà al suo posto. Ma mica è questo il punto, anche se certifica il suon fallimento. È che in cinque anni le condizioni son peggiorate, i marchigiani hanno smesso di curarsi. Il sistema no funziona e il personale p tropo poco”.
Da qui uno dei suoi refrain: “Andrò a Roma a chiedere che si destini il 7 per cento del Pil alla sanità e si fermi la privatizzazione. Noi punteremo sugli psicologi aa scuola e di comunità. Di certo sceglierò un assessore competente”.
Economia
La visita nell’azienda di Maura donzelli è servita a Ricci per ascoltare la voce di chi si confronta ogni giorno con il mercato, ma soprattutto con la burocrazia. Tutto zavorra le Marche che “nel primo trimestre, dati di Confindustria, vedono l'export in calo dell'11%. Questo è avvenuto prima dei dazi che stanno creando ulteriore preoccupazione e incertezza, come che tocchiamo con mano tutti i giorni, nelle tante imprese marchigiane che stiamo visitando”.
Inevitabile un passaggio sulla Svem e il suo presidente Andrea Santori: “Deve essere mandato via subito dalla Svem. Non possiamo, in un momento economico come questo, aspettare le elezioni per cambiare persone che hanno svolto ruoli nelle società di competenza della Regione come se ne fossero loro i proprietari. Il Presidente Acquaroli la smetta di nascondersi e si assuma le sue responsabilità, lo cambi subito, perché il CdA lo nomina lui. Santori - conclude Ricci - non ha più la sua fiducia e nemmeno quella di Confindustria. Non aspetti la fine delle elezioni, perché in quel caso lo manderò via io”.
@raffaelevitali