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Verità e verosimiglianza, la lezione speciale di Giostra agli studenti. Il giurista: non basta studiare, bisogna pensare

7 Maggio 2025

di Raffaele Vitali

FERMO - “Le cose non hanno un colore, siamo noi che codifichiamo la realtà oggettiva”. “Investigare significa seguire le orme dei  fatti”. “La cultura è ciò che rimane dopo che abbiamo dimenticato le nozioni”. “Gli studenti sono fiaccole da accendere e non vasi da riempire”. “I cellulari sono mortificatori di riflessioni”. “Più diritti per informarsi, più doveri nell’informare”.

Sono queste alcune delle frasi che Glauco Giostra, già preside della Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Macerata e professore emerito di Diritto processuale Penale alla Sapienza, ha detto agli studenti del Liceo Classico che han preso parte all’incontro sulla ‘verità della giustizia e la verosimiglianza dei mass media’ all’auditorium san Filippo di Fermo.

Un incontro organizzato dalla professoressa Marta De Optatis insieme con l’avvocata Capretta e lo stesso ordine che da anni supporta il Torneo della Disputa di cui Giostra è un perno. “Approfondire, mettersi in gioco, affermare le proprie idee: questo c’è negli incontri che vanno oltre le normali lezioni. È importante far capire ai ragazzi quanto è importante il dubbio” introduce la professoressa.

Il giurista fermano non dice mai no al dialogo con i giovani. “Se sono qui – ha sottolineato – è perché avete docenti che pensano. Professori che non sono dei pusher di contenuti, ma che vi mettono in mano la canna per pescare e non fermarvi al cesto pieno di pesci”.

Ascoltano gli alunni del quarto e quinto, senza mai rinunciare al cellulare in mano, ma lo sguardo si alza quando Giostra tocca le corde giuste. “Sapete cosa diceva un generale cileno? Che all’università si va per studiare, non per pensare. Io e le vostre professoresse, ma anche le avvocate con cui vi seguiamo per la Disputa, la pensiamo diversamente: l’approccio critico è fondamentale”.

Come è fondamentale ragionare sull’informazione, sulle fake news, “che possiamo verificare”, e le false verità, “che sono più subdole e difficili da capire” precisa. Giostra, parlando poi al mondo dei media, ha una convinzione: “E’ un errore privarli delle informazioni. Il sistema deve favorire la conoscenza del giornalista. Ci sono i diritti necessari per attingere alle fonti e i doveri poi nel rendere i contenuti. Se limitiamo i diritti, poi le informazioni vengono raccolte in maniera impropria. Diamo quanto serve, poi se saranno usate in maniera errata allora stabiliamo delle ammende”.

Per il professore emerito, “è un dovere informare ed evitare il chiacchiericcio, per riuscirci serve il diritto all’informarsi. Le carte processuali, per essere chiare, vanno date, non limitate”.

La chiosa finale è ancora dedicata ai giovani: “Ricordatevi della certezza del dubbio. No è l’ennesima citazione, ma è la conferma che bisogna riflettere, pensare, verificare, cercare. Siamo nell’epoca dei pensieri lenti e veloci. Non c’è un errore nell’uso dei cellulari e della tecnologia, ma evitiamo che la velocità diventi superficialità”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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