COMUNANZA – Passando tra i maxi cartelloni con cui Fratelli d’Italia plaude al lavoro fatto per ‘salvare’ la Beko, Il Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha visitato lo stabilimento di Comunanza insieme con il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Visita e incontro coni lavoratori. La fabbrica, dove si costruiscono lavatrici e asciugatrici, era indicata tra quelle destinante alla chiusura secondo il piano di riorganizzazione in Italia presentato dalla multinazionale degli elettrodomestici turca, ma grazie al determinante intervento del Governo la chiusura è stata scongiurata.
“Un traguardo che sembrava irraggiungibile – ha detto il Ministro Urso -. Sembrava impossibile salvare Comunanza, invece tutti insieme ci siamo riusciti. La risoluzione di questa vertenza sarà un modello per le altre che stiamo affrontando nel Paese. Sono qui per ringraziare i lavoratori e le lavoratrici di questo stabilimento per non aver mai mollato”.
Parla di Sistema Italia che ha funzionato. “Abbiamo ottenuto 300 milioni di euro di investimenti e nessun licenziamento”. Il Ministro Urso ha ricordato le fasi cruciali del salvataggio dello stabilimento marchigiano: "Ricordo bene quando a Istanbul incontrai i titolari della grande famiglia Koç, la più importante famiglia industriale turca, che ha realizzato questo investimento. Spiegai quali erano per noi gli obiettivi prioritari: mantenere attivi tutti gli stabilimenti, salvare Comunanza, nessun licenziamento. Dalla prima risposta capii che ce l'avremmo fatta”.
È arrivata così la telefonata ad Acquaroli. “Tutti insieme dobbiamo agire in Europa per tutelare la produzione comunitaria, preservando chi, come noi, rispetta regole ambientali e sociali rigorose.
Chiediamo parità di condizioni per chi produce in Europa rispetto a chi, fuori dal continente, non rispetta alcuna norma. Siamo convinti e Beko l’ha capito, che l'Italia possa diventare la piattaforma produttiva dell'elettrodomestico in Europa. Mentre altrove si chiude, qui si investe”.
Aggiunge il governatore: “Siamo in uno stabilimento che all’inizio della trattativa doveva chiudere, ma non chiuderà perché il Governo Meloni è riuscito ad impedirlo. Siamo ben consapevoli di cosa rappresenti questo stabilimento in questa area e non solo: abbiamo segnato un risultato importante sul quale dobbiamo continuare a vigilare affinché gli impegni presi con l’accordo sottoscritto al tavolo nazionale vengano rispettati nel più breve tempo possibile".
La trattativa è stata estenuante: "Abbiamo messo in campo tutte le risorse diplomatiche a nostra disposizione e ringrazio il territorio e in particolare il sindaco di Comunanza Domenico Sacconi, i lavoratori e i sindacati, la cui collaborazione è stata fondamentale per raggiungere questo traguardo che rappresenta anche un orizzonte di sviluppo per la manifattura marchigiana. Incontreremo nei prossimi giorni le rappresentanze sindacali di Fabriano per concordare e mettere in campo tutte le risorse e le opportunità di formazione che la Regione è in grado di offrire e per individuare le iniziative più utili a sostegno del gruppo industriale e del rilancio occupazionali conclude promettendo migliori collegamenti infrastrutturali.