Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Da nord a sud, una marea di rifiuti in spiaggia: Fonte di Mare nel mirino

19 Novembre 2019

PORTO SANT’ELPIDIO – Spiagge invase da rifiuti. No è una novità, ma questa volta Legambiente ha studiato con precisione luoghi, tra cui la zona Fonte di Mare di Porto Sant’Elpidio, e tipologia di rifiuti abbandonati. Su tredici spiagge marchigiane, per un totale di 35.900 mq monitorati (pari a circa 5 campi da calcio), sono stati trovati 11274 rifiuti, con una media di 867 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (lineari) campionata, ovvero 8,67 rifiuti per ogni metro.

“Ed è la punta dell’iceberg” spiega Legambiente Marche. I rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano appena il 15% di quelli che entrano nell'ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall'abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione.

Il 90,3% dei rifiuti trovati nella spiaggia libera di Fiorenzuola di Focara presso il Parco Regionale del Monte San Bartolo (PU), nella spiagge dei Gabbiani, di Sassonia e di Fosso Sejore a Fano (PU), nella spiaggia libera di Piano Marina di Marotta (PU), nella spiaggia libera nella zona sud di Marina di Montemarciano (AN), nella spiaggia di Palombina di Falconara Marittima (AN), nella spiaggia Torrette di Ancona (AN), nella spiaggia di Marcelli alla foce del fiume Musone a Numana (AN), nei due diversi tratti di spiaggia libera del lungomare Piermanni di Civitanova Marche (MC), nella spiaggia di Fonte di Mare a Porto Sant'Elpidio (FM) e nella spiaggia presso la Riserva Naturale Sentina a San Benedetto del Tronto (AP), è rappresentato dalla plastica (5166 rifiuti).

A fotografare il fenomeno è l'indagine Beach Litter 2019. Dopo la plastica, metallo (3,03%), carta/cartone (2,08%), vetro/ceramica (1,87%) e gomma (1,38%). Oltre la meta' (il 72,5%) dei rifiuti registrati sono rappresentati da sole 10 tipologie di oggetto. A guidare la top ten dei rifiuti più trovati troviamo il polistirolo (pezzi da 2,5cm fino a 50) e pezzi e frammenti di plastica che, assieme, rappresentano il 47,7% dei rifiuti.

Medaglia d'argento, invece, per reti o sacchi per mitili (5,36%), spugne sintetiche (4,26%), reti e pezzi di rete (3,81%), mozziconi di sigarette (3,09%), altri oggetti di plastica/polistirolo (2,72%), tappi/coperchi di bevande (2,09%), cotton fioc/bastoncini (1,85%), bottiglie e contenitori per bevande (1,57%). “La presenza dei rifiuti sulle spiagge marchigiane per il 24% è riconducibile alla sola cattiva gestione dei rifiuti. Questa categoria di rifiuti è rappresentata da rifiuti da fumo, quindi mozziconi di sigarette, accendini, pacchetti di sigarette e imballaggi dei pacchetti, e dagli imballaggi alimentari, che comprendono contenitori in plastica per bevande e per cibo, tappi e coperchi di bevande, lattine, bottiglie, sacchetti dei dolciumi per fare alcuni esempi. I rifiuti derivanti da attività di pesca e acquacoltura rappresentano il 13% degli oggetti ritrovati”.

L'indagine rientra nel progetto di Legambiente Volontari per Natura. "Ciò che i volontari hanno trovato sulle spiagge marchigiane è davvero preoccupante. Tutti questi rifiuti rappresentano un rischio concreto per la conservazione e la biodiversità del nostro ecosistema marino, per il turismo e in generale per la nostra economia - ha commentato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Nonostante nei mesi passati siano stati fatti dei passi in avanti per la soluzione del Beach e Marine litter, come l'approvazione della legge regionale n. 204/18, ora è arrivato il momento di alzare l'asticella. Ci appelliamo a tutte le amministrazioni affinché, attraverso campagne mirate, promuovano una maggiore attenzione agli acquisti plastic free, guidino i cittadini e i consumatori a prevenire i rifiuti e ad aumentare la qualità della raccolta differenziata e favoriscano il riutilizzo e la vendita dello sfuso. È necessario che tutti, governi locali, industria e consumatori, sorreggano insieme la sfida impegnativa che ci aspetta: diminuire l'enorme pressione che l'uomo esercita sui mari, gli oceani e i suoi abitanti".

Print Friendly, PDF & Email
Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram