ASCOLI PICENO -C’è sempre un po’ di Marche dietro i successi di Jannik Sinner. “La sconfitta al Roland Garros contro Carlos Alcaraz è stata una delle chiavi del successo a Wimbledon”. Ne è convinto il suo allenatore, l’ascolano Simone Vagnozzi.
Mai nelle 137 precedenti edizioni di Wimbledon un italiano aveva trionfato all'All England Club: prima di Sinner, Matteo Berrettini e Jasmine Paolini si erano dovuti accontentare di raggiungere l'epilogo del torneo più antico del tennis.
“Dopo Parigi è stata molto dura. Abbiamo parlato molto - rivela - e gli abbiamo detto che eravamo davvero orgogliosi di quello che aveva fatto al Roland Garros. E che eravamo fiduciosi che sarebbe stato in grado di giocare un buon torneo qui.
Oggi era importante per molti, molti motivi. Carlos lo aveva battuto nelle ultime cinque partite, nonostante Jannik avesse avuto occasioni per batterlo a sua volta. Credo che oggi Jannik abbia visto un po’ di energia in più nei momenti decisivi, un po’ più di concentrazione, anche per questo motivo”.
Un lavoro di squadra quello tecnico, visto che con Vagnozzi c’è Darren Cahill: “Il suo modo di giocare, il modo in cui serve, il modo in cui si muove in campo… non appena ha imparato a sentirsi più a suo agio nei movimenti sull'erba, abbiamo subito creduto che avesse buone possibilità anche sull'erba. Il suo gioco è migliorato costantemente, e i suoi risultati lo dimostrano. Dire che siamo contenti sarebbe un eufemismo, considerando quello che Jannik è riuscito a realizzare negli ultimi due anni. E il grande merito è tutto suo” concludono gli allenatori dopo il lungo abbraccio che il campione gli ha dato a bordo campo.