FERMO – ‘Civici, concreti, competenti”. Tre ‘C’ che diventano 4 con quella di Calcinaro. Il 15 luglio a modo suo fa storia nella politica di Fermo: è ufficiale, il sindaco corre a sostegno del presidente della Regione Marche uscente, il meloniano Francesco Acquaroli. I colori della lista ricordano i Verdi di Pecoraro Scanio, ma da quel mondo sono lontani politicamente.
Prova Calcinaro a farlo a modo suo, partendo dalla motivazione: “Proverò a rappresentare questa città, questo territorio in Regione per farlo pesare di più, come merita”. Per poi aggiungere: "Non lo faccio in un partito già ben strutturato, lo faccio in una lista civica: ‘i Marchigiani’. Per cui questa volta, dopo tanto tempo, sono io a chiedervi un aiuto”.
‘Un sindaco in Regione’ è il suo slogan. Gioca tutto sul ruolo, “non vedrete il mio faccione appeso in giro, solo il cognome perché credo nella sostanza più che nella forma”. Poi, il passaggio politico: “Sarò in lizza con una civica a supporto del presidente uscente e non in un partito per rimanere più legato all'unico faro che ho: fare pesare di più il fermano”.
A chi gli contesta la scelta di campo, ovvero il centrodestra, lui replica puntualmente: “Nonostante negli ultimi dieci anni abbia avuto il PD locale costantemente contro, non mi troverò a scrivere "contro" il candidato presidente avversario ma solo sulle mie motivazioni forti. A partire dal motto: mai più Fermo l'ultima provincia”.
Incassa like e commenti a favore, il primo a condividere il suo post è il vicesindaco Mauro Torresi, che in caso di elezione di Calcinaro diventerà sindaco per la parte rimanente della legislatura. Ma c’è anche chi, in maniera elegante lo critica, come Andrea Cipriano, volto della pallacanestro locale: “Legittima la tua aspirazione a rappresentare in regione le istanze del territorio, ma onestamente non se ne può più di sentir rivendicare il carattere civico dell'impegno, quando (del tutto legittimamente) si corre a sostegno di un candidato evidentemente politico: il voto al tuo nome sarà un voto per Acquaroli e per le sue nostalgie, credo sia giusto e doveroso essere chiari ed uscire da una narrazione super partes”.
Su questo si giocherà molto nelle prossime settimane, con l’incredibile ‘scontro politico’ tra il sindaco Calcinaro e il suo ex vice, nel primo mandato, e presidente del consiglio Trasatti. Due civici, con una differenza fondamentale: Trasatti rivendica il suo essere di centrosinistra, Calcinaro non ha mai scritto di essere di centrodestra, dove ora porterà due valori come Resistenza e antifascismo che ha ricordato ogni 25 aaprile, ma solo di appoggiarne il mandato elettorale.
Motivo per cui ha incassato attacchi recenti anche dal consigliere comunale Giacobbi di Forza Italia, con cui condivide la coalizione pro Acquaroli, e per anni anche dal consigliere Tulli, oggi Fratelli d’Italia, ovvero il partito del presidente.
Differenze che ora sarà lo stesso Acquaroli a resettare, perché per vincere il centrodestra ha bisogno di compattezza, sopratutto nel sud delle Marche, area che considera suo bcino elettorale.
r.vit.