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Un simbolo contro il razzismo. 5 luglio, la richiesta della piazza: Fermo metta la targa in ricordo di Emmanuel

5 Luglio 2021

di Raffaele VItali

FERMO – “Restiamo umani”. C’è una zona grigia, la maggioranza, che permette che gli episodi di violenza e di razzismo non finiscano. La maggioranza silenziosa è quella composta da chi non si indigna e fa sì che i fatti accadano ancora, come a Fermo, come a Macerata. E invece, bisogna indignarsi. Razzismo e fascismo, due facce della stessa medaglia si possono fermare solo se la gente comune decide di dire ‘no’. Lo sforzo che il comitato fa è quello di promuovere una cultura diversa” introduce Giusy Montanini a nome del Comitato 5 Luglio.

Pian piano lo spicchio di piazza del Popolo si riempie. “Sono qui per ricordare un mio fratello, un cittadino del mondo. Emmanuel è morto, ucciso dal razzismo. Insieme possiamo andare lontano, è bello vedere questa gente in piazza” aggiunge Mahmadou Keita.

Anche Amnesty International ha portato la sua bandiera a Fermo: “Il ricordo di quanto successo non può mai venire meno. Si ricorda ogni anno e diventa sempre più qualcosa che dà risalto ai diritti umani di rifugiati e migranti. Ricordo questa piazza che trasudava tensione emotiva molto forte. E la ricordo con questa sensazione: era successo qualcosa di grave e pesante per il territorio e per l’Italia stessa” sottolinea Paolo Pignocchi.

Che poi manda un messaggio al sindaco Paolo Calcinaro: “Bisogna imparare a collegare le tante violazioni dei diritti umani. Il Comune di Fermo ha aderito all’appello di Patrick Zaky, per questo diciamo grazie. Ma vorremmo che si chiamassero le cose con il loro nome. C’è un problema, il razzismo esiste. Non dobbiamo avere paura. Serve una targa che ricordi Emmanuel. Ci sono differenze tra i due ragazzi, ma ci sono più collegamenti. Zaky detenuto senza motivo, non è diverso dal razzismo che è costato la vita di Emmanuel. Le istituzioni si sono dimostrate coraggiose in un senso, meno in un altro”.

E fino a quando non ci sarà la targa posizionata sul belvedere, la piazza continuerà a riempirsi. Intanto, una targa simbolica la porta Massimo Rossi. La scritta è chiara ‘vittima di razzismo’. Nicola Pascucci, consigliere comunale di maggioranza, è l’unico volto dell’amministrazione presente ed è uno che ci ha messo la faccia fin dal primo giorno. E anche oggi è pronto a riaprire la questione targa, partendo da quel ‘vittima di razzismo’.

Chi c’è dal primo giorno è Peppino Buondonno, componente della segreteria nazionale di Sinistra Italiana. “In questi cinque anni, come prevedibile, la situazione del razzismo in Italia è andata degenerando” dichiara senza esitare. “Odio e violenze sono cresciute e si continua a morire, a cominciare dal Mediterraneo per passare ai campi dove i migranti sono sfruttati. E si continuano ad attaccare Ong, che sono l’occhio vero di salvaguardia di vita umana. Una situazione inaccettabile, a più livelli”.

Per Fermo Emmanuel resta il simbolo. “Parliamo di una persona reale ucciso nella nostra città prima che ci fosse una escalation a livello anche internazionale. Non dimentichiamo le bombe alle chiese e le aggressione davanti al Recchioni. Episodi premonitori di un clima che stava cambiando, che non andava e non va sottovalutato”.

Per questo il Comitato 5 Luglio, presente in piazza anche lo scrittore Angelo Ferracuti, mentre Neri Marcorè si è collegato, non demorde: “Vogliamo ricostruire un clima di accoglienza, di convenienza. E lavorare sulle giovani generazioni per sconfiggere il razzismo. I fatti dimostrano che i giovani sono sensibili a una idea di società multietnica. Quello che dispiace è che le istituzioni non hanno mai fatto i conti con quell’episodio. La morte di Emmanuel per il Comune è un episodio da rimuovere. E non è mai una cosa sana quando si rimuove un fatto. I problemi bisogna farci i conti”.

La piazza ascolta, partecipa, batte le mani e anche se non si riempie, è carica di entusiasmo: “Il tempo passa e l’emozione del momento cala. Oggi abbiamo messaggi da Bartolo a Neri, sono venute figure di rilievo regionale. Questo significa che la scelta è giusta”. Come è giusta la scelta di esserci perché “ricordare Emmanuel è rilanciare diritti di persone che semplicemente cercano una vita migliore e nella gran parte di casi scappano in un viaggio di sola andata” conclude l'esponente di Amnesty.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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