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Un ospedale per il Coronavirus tra Fermo e Ascoli. Nel mirino la costa, troppa gente per strada. Controlli: fermate 300 persone

11 Marzo 2020

FERMO – Si lavora su più fronti per fermare il Coronavirus, alias Covid 19.

Il primo è quello sanitario. A fine giornata nelle Marche la notizia che fa male è quella di altri 4 deceduti (18 totali), tutti nel pesarese. Ma dalla tabella del Gores, il gruppo che sta coordinando il sistema regionale, emerge che al Murri, dall’inizio della crisi, sono state due le vittime e non una.

Crescono i decessi e aumentano i contagiati (in Italia sono oltre 10mila). Quelli fermani sono 8, con l’ultimo caso che ha coinvolto Montappone, con annesso isolamento domiciliare per due militi della Misericordia, che si aggiunge così a Fermo, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Montegranaro. Il presidente della regione Luca Ceriscioli è preoccupato: “La curva epidemiologica dice che stiamo andando verso un raddoppio dei casi. Questa sarà una settimana di trincea. Per cui invito tutti i cittadini a osservare le indicazioni per contenere il disagio”.

Il secondo fronte è quello dei controlli. “In questa prima giornata sono stati 65 quelli della Polizia, che ha utilizzato anche l’elicottero. Mentre i carabinieri hanno controllato 219 persone e numerose attività. Al termine ci sono state tre denunce e una sospensione di licenza commerciale. Deve essere chiaro, parliamo di reati se si esce di casa senza un motivo valido” tuona il prefetto Vincenza Filippi che ha guidato il primo Ccs virtuale, con i sindaci e i vertici delle forze dell’ordine collegati dai propri uffici. Lo sforzo è massimo, in campo ci sono anche le polizie locali oltre a quella provinciale messa a disposizione dalla presidente Moira Canigola.

Nel confronto con i sindaci è emerso che in particolare a Porto San Giorgio e Poto Sant’Elpidio le persone non hanno ancor ben capito la gravità della situazione, in troppe sono a passeggio sul lungomare e nei parchi, come se stessero in vacanza. Per questo entrano in gioco anche gli uomini e donne della Capitneria di Porto: “Anche per chi esce a piedi deve esserci una motivazione” ribadiscono le forze dell’ordine. Il che significa che l’autocertificazione deve essere sempre con sé.

Il terzo è quello futuribile. L’Asur 4 e l’Asur 5 stanno valutando una struttura aggiuntiva da destinare ai pazienti colpiti da Coronavirus, come fatto con l’ospedale di camerino. È emerso durante l’incontro in prefettura, in gioco potrebbe entrare anche il privato, che ha in gestione numerose ed efficienti strutture tra i due territori. Al contempo, siccome servono mascherine, guanti e altre protezioni, è partita una richiesta dalla protezione civile locale a quella nazionale perché venga permesso alle associazioni di volontariato di comprare il materiale, in modo da accelerare le procedure. Tra l’altro viene lanciato un appello a imprese e cittadini che volessero contribuire, facendo donazioni direttamente alle croci o contattando l’Area Vasta di Fermo.

Raffaele Vitali

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