AMANDOLA – La prima pietra l‘ha fissata, con il cemento, la vicepresidente nazionale della Croce Rossa Debora Diodati. Una pietra che entro un anno diventerà un centro polifunzionale che andrà a garantire l’operatività del sistema di protezione civile della città dei Sibillini.
Una operazione da un milione di euro interamente finanziata da Poste Italiane. Che si è presentata con il suo responsabile marketing centro nord, sorridente come non mai: “Per noi è un momento di grande orgoglio” sottolinea Paolo Pinzani.
Uno sforzo importante, che non sarà l’ultimo. I sindaci di Amandola e Comunanza già hanno anticipato al dirigente di Poste Italiane nuovi progetti che potrebbero ben coniugarsi con chi, diversamente dalle principali banche, dai piccoli paesi non scappa. Anzi rilancia, grazie al progetto Polis che sta portando innovazione e nuove strutture nei borghi.
La prima pietra del centro polifunzionale è qualcosa di più di un simbolo. Qui non ci sono rischi sui tempi, la Croce Rossa Italiana ha già realizzato tredici strutture nell’area del cratere del sisma 2016. “Ce ne mancano tre, il palasport di Arquata, la casa di riposo di Camerino e il centro di Amandola. Per le prime due si parla di mesi, qui ci ritroveremo tra un anno” precisa la vicepresidente.
“Sarà la cosa della Cri, ma anche della protezione civile, del soccorso alpino, del Coc: da qui partirà la macchina in caso di emergenza, qui si formeranno i volontari” riprende il sindaco Adolfo Marinangeli.
Per lui è un altro tassello nella rinascita di Amandola, che da poco ha visto aprirsi le porte dell’ospedale Beato Antonio. Non m un dettaglio la scelta del luogo, l’ex mattatoio che l’amministrazione ha messo a disposizione gratuitamente che viene demolito e poi ricostruito con la struttura da 1500 metri cubi divisi in due ali, una per le aule e i servizi, l’altra per i garage.
Non è stato un percorso facile. La burocrazia è presente a ogni livello. Ma la determinazione della Croce Rossa e la volontà dell’amministrazione hanno trasformato ogni criticità in uno stimolo. Del resto, non poteva farsi frenare chi è abituato a operare anche in contesti di guerra, chi ha nei suoi sette principi fondatori il ‘soccorso volontario non guidato dal guadagno e l’azione a prescindere da nazionalità, razza e religione’.
Non è voluto mancare il sindaco Domenico Sacconi di Comunanza, che è la sede ufficiale del comitato Croce Rossa dei Sibillini, città dove tra l’altro è stato inaugurato proprio un anno fa il centro polifunzionale che è diventato rapidamente anche il cuore anche della formazione.
Formazione è una di quelle parole che sono risuonate spesso nella sala del museo del paesaggio, dove si trovano anche le opere recuperate e restaurate dopo il sisma. “Noi investiamo nei giovani e infatti la Croce Rossa ne ha tanti al suo interno. Li coinvolgiamo, li formiamo, li accompagniamo. E queto in ogni parte d’Italia, ma ancora di più in questo splendido territorio che è stato ferito ma sta crescendo anno dopo anno. Il nostro impegno è continuo, non si ferma con la consegna delle strutture, stiamo lavorando, in rete, per fare del nostro paese che è bravissimo nelle emergenze, anche uno pronto in tempo di pace” ribadisce la vicepresidente nazionale.
Corce Rossa incassa donazioni non a caso: “Noi non rispondiamo solo nell’immediato, ci fermiamo sui territori e lo facciamo con serietà e nei tempi giusti” conclude orgogliosa. Come orgoglioso per questo nuovo passo avanti del territorio è il viceprefetto Antonio Annunziata: “Per quel che necessario, la prefettura c’è seguiremo con attenzione i lavori e saremo anche noi qui tra un anno al vostro fianco. Questa non è solo la casa della Croce Rossa, è il centro della comunità del sistema di protezione civile. Un esempio da raccontare”.
A usarlo saranno i volontari guidati dalla presidente Valeria Corbelli, “siamo oltre 160 con 11 mezzi a disposizione”, sempre con il supporto del comitato regionale della presidente Rosaria del Balzo, un vulcano che con il sorriso, e pugno fermo, dice cose importanti sorridendo: “Chi indossa la divisa della Cri lo fa per vero volontariato. Uomini e tante donne che piegano lee maniche e lavorano. Siamo da sempre la regione dei campanili, ma a livello di Croce Rossa li abbiamo abbattuti e ci muoviamo come un unico corpo”. Quello che a livello nazionale conta di 672 comitati e 150mila volontari. “Ricordiamoci che fare il volontario è una scelta, è un impegno, è una missione” conclude Corbelli che quest’anno festeggia i 25 anni del comitato Sibillini.