
FERMO – Il calendario dei carabinieri è come il Natale, arriva sempre. Il comandante provinciale di Fermo, Gino Troiani, lo ha presentato, spiegandone ogni scelta tra parole e immagini. “E’ un mezzo comunicativo efficace. Entra nelle case degli italiani, negli uffici pubblici e nelle attività commerciali” sottolinea Troiani.
Stampato in un milione e 200mila copie, in otto lingue, dalle europee al giapponese e arabo. “Perché carabinieri sono impegnati in tutto il mondo”. Quest’anno è dedicato agli ‘eroi del quotidiano’, che partendo dalle 5mila stazioni in Italia garantiscono la sicurezza. “La scelta è di raccontare le piccole azioni che compiono i militari” prosegue troiani.
La copertina è di Luigi Baleno, in arte Renè, pennello della pop art. “Nella modernità troviamo la tradizione. Ai colori vivaci si abbina l’arte tradizionale”. Il filo conduttore è la lettera di un giovane allievo carabiniere che scrive ai genitori ‘non vi stupite della lettera, ma è l’unico mezzo per poter dire quello che sento’. Parole che raccontano la scelta di uno studente che eccelleva negli studi con valori e che ha scelto di fare il carabiniere, con tutti i rischi che comporta questa scelta. ‘Per me è il mestiere che mi consente di stare vicino ai più deboli’ è il messaggio dell’allievo. “Quindi carabiniere come difesa dei fragili, come vicinanza davvero a tutti” riprende il comandante.





Febbraio è dedicato alla tutela dell’ambiente. “Il mese di aprile celebra le varie forze di polizia, si rompe la tradizione con l’ingresso dei partner con cui collaboriamo” racconta. Il tutto contaminato da elementi che richiamano a Magritte, al surrealismo senza mai dimenticare l’Italia con i suoi monumenti più iconici. Magari accompagnati da mongolfiere.
E c’è sempre il comandante di stazione, che è il più vicino al cittadino. “Del resto è la vicinanza la nostra forza”. Spicca anche la scritta in basso ARMA, con i caratteri che richiamano la newyorkese LOVE.
Anche il mese di novembre diventa il mese delle Forze di Polizia e Armate. “Si sta preparando proprio in questo momento un contingente di 200 carabinieri che raggiungerò il valico di Rafah. Questo perché i nostri valori di umanità e fedeltà ai valori occidentali e cristiani, all’umanesimo, ci rende un unicum nel poter svolgere un ruolo di contatto” ribadisce Troiani.
Nella quarta di copertina l’abbraccio del presidente a un orfano dell’arma dei carabinieri. Associazione dell’Arma a cui poi va il ricavato della vendita dei prodotti editoriali. Insieme con il calendario si riproduce l’agenda dell’arma e il calendario da tavolo, dedicato al centro sportivo dell’arma e il planning dedicato ai carabinieri a cavallo.
A scrivere i testi è stato Maurizio De Giovanni insieme con Aldo Cazzullo e Massimo Lugli. “L’uso della parola eroe mi ha fatto riflettere. Non siamo soliti utilizzarla. Ma è seguita da quotidiano, quindi è pensata come servizio di prossimità che rende tutto più normale. Atti di eroismo semplici, dopo un anno particolarmente doloroso, con troppi colleghi morti sul lavoro”.
Un calendario – si può comprare collegandosi al sito dell’arma - che celebra tutto questo e di chi ancora crede in un mestiere che non si sceglie di certo per soldi, come racconta il comandante: “Perché carabiniere? Per il suo contenuto morale, perché dietro l’uniforme si possono raggiungere dei livelli di piccolo eroismo e di vicinanza al prossimo, a chi ne ha più bisogno. Il carabiniere non chiama qualcuno oltre se stesso, si fa forza nel dialogo e nella convinzione dell’essere nel giusto”.
r.vit.
