Diversi in tutto. Anche nella chiusura. Matteo Ricci l’ultimo giorno ‘ufficiale’ di campagna elettorale l’ha passato in treno, incontrando i supporters stazione dopo stazione tra San Benedetto del Tronto e Pesaro. Francesco Acquaroli ha scelto la sua casa, la sua piazza, la sua Porto Potenza Picena.
“È stata una campagna elettorale bellissima, entusiasmante e popolare, tra la gente per la gente, dove mi sono confrontato con i marchigiani sui problemi della nostra regione come la sanità, il lavoro, l'economia” ha ricordato Ricci mentre il treno arrivava a Pesaro.
Una campagna elettorale che negli ultimi giorni Ricci ha concentrato sulla Palestina: “Bello vedere nelle nostre piazze tante bandiere e per questo ci siamo presi l'impegno di riconoscere, nel primo consiglio regionale che faremo, lo Stato di Palestina”. È carico, non potrebbe essere diversamente, parla di centimetri che lo separano da Acquaroli: “Siamo al momento decisivo: io l’assist l’ho fatto, ora sta a voi buttarla dentro, fare gol”. Un messaggio chiaro mentre in mantiene la sua maglia da gioco con il numero 7, che alterna a quella con la sua faccia e la critta vittoria. “Mettiamocela tutta, fino all'ultimo secondo”.
A cento chilometri di distanza, Francesco Acquaroli prendeva il microfono davanti ai suoi concittadini quelli che ha guidato come sindaco. Uno dei pochi punti che unisce i due contender, l’amore reciproco dei cittadini.
“Ce l'abbiamo messa tutta, è stata una campagna elettorale molto intensa ed entusiasmante, in cui abbiamo cercato di raccontare le cose fatte e quelle che vorremmo fare e soprattutto abbiamo cercato di marcare la differenza tra ciò che è stato il nostro governo in questi cinque anni e quello che c'è stato in precedenza, una discontinuità netta.
Fatti concreti, e la possibilità per la nostra regione di una netta inversione di tendenza, di questo siamo fieri e orgogliosi e vorremmo continuare” ha esordito il governatore.
Acquaroli è stato accolto da cori ‘Francesco, Francesco’ in quella piazza da cui è partita la sua carriera politica. Per lui, nel piccolo comune maceratese, è arrivato il ministro Lollobrigida, “cinque anni fa abbiamo vinto per la stanchezza della popolazione marchigiana per chi li aveva sempre guidati, questa volta contano i programmi e il lavoro fatto”, e l’economista di punta della Lega, Alberto Bagnai, oltre al presindete della regione Piemonte, Alberto Cirio, che sa di risposta alla scelta di Ricci che ieri aveva portato in pizza le presidenti di Umbria e Sardegna. “Spero in una grande affluenza, fa la differenza. E di certo non la temiamo, perché siamo certi che il lavoro svolto pagherà”.
Si chiudono così questi intensi e caldi mesi estivi di campagna elettorale, con un candidato che sventola la bandiera della Palestina e uno che abbraccia i leader della coalizione di centrodestra. Si chiude con i territori impegnati per gli ultimi comizi da parte dei tanti candidati consigliere, da Putzu a Trasatti, che ha scelto il centro sociale di Caldarette, passando per Cesetti, a Monte Urano per premiare il fidato Giacinti, e Cencetti, Morresi, Loira e Petrini.
Dalla Marcozzi, che ha organizzato l’ennesimo incontro sulla Zes, a Senzacqua e Marinangeli, con Lupi a tirare la volata, da Carnevali, voce della montagna, a Rotoni con il suo aplomb inglese. E questo per citarne solo alcuni dei tantissimi candidati, dove non mancano anche candidate con ambizioni chiare, Cola e Croce nel Pd, Ceroni e Vitturini tra Fdi e Lega fino al mondo civico della Sebastiani, che si è accoppiata a Calcinaro.
Ognuno fino a lunedì povera a portare un elettore in più al seggio. Tuti consapevoli che non si elegge solo il presidente della regione, ma si manda un messaggio a Roma, a quel governo che ha sfilato nelle Marche e che dalle Marche vuole consolidare la sua forza in vita delel altre elezioni regionali. Mentre Ricci, con Schlein al seguito almeno fino a quando non riuscirà a prenderne il posto, vuole essere il grimaldello per iniziare a pianificare la conquista del Paese che si deciderà nel voto del 2027.
Piccole grandi Marche tra treni e piazze.
Raffaele Vitali