FERMO – L’attentato che ha fatto esplodere le auto di Sigfrido Ranucci, davanti alla sua casa di Pomezia, ha provocato una serie di reazioni, non solo del mondo giornalistico. Davanti alla sede marchigiana della Rai, c’è stato un sit in.
“Negli ultimi tempi ci sono stati attacchi all'informazione meno visibili, ma crescenti. Sottolineiamo la necessità che si avvii una vera mobilitazione che passi per scioperi e iniziative” hanno ribadito i colleghi di Ranucci. Giornalista che è stato più volte ospite questa estate in provincia per presentare il suo libro e parlare di legalità, da villa Vitali a Monte San Pietrangeli passando per Sant’Elpidio a Mare.
Il neoeletto consigliere regionale Andrea Nobili (Avs) ha parlato della necessità di “accendere e muovere la coscienza collettiva. Quanto accaduto è un fatto inaudito che ci porta indietro a stagioni più buie. Si è colpita la Rai, uno dei pochi presidi di democrazia rimasti”.
Nel Fermano, puntuale l’intervento del presidente della Provincia, Michele Ortenzi: “Il 9 novembre doveva arrivare a Montegiorgio Sigfrido Ranucci, lo rinvieremo ma approfitto per esprimere vicinanza al giornalista e condannare il gravissimo episodio con l’attentato alla persona e alla libertà di stampa. Chi rappresenta le istituzioni deve urlare in maniera chiara la sua indignazione”.
Un messaggio chiaro: “Non è concepibile che i valori fondamentali di libertà e democrazia, di chi si riconosce nell’articolo 21, sino messi in discussione: non si può tacere. Le Istituzioni devono evidenziare e condannare l’episodio. Dobbiamo far sì che non possano capitare questi episodi. Alziamo il livello di attenzione, tutti”.