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Turismo, l'asse India-Porto San Giorgio. "Ci sono 400 milioni di indiani interessati alle Marche e alle sue scarpe"

14 Luglio 2025

di Raffaele Vitalii

PORTO SAN GIORGIO – C’è chi parla di turismo e chi lo fa. È il caso di Betty Squadroni che ha saputo aprire un vero canale con l’India grazie al rapporto con Priyank Gautam, che è più di una guida turistica in India, oltre al fatto che parla perfettamente l’italiano.

Un legame che ora ha una evoluzione, grazie al supporto di Go Asia, tour operator marchigiano che in India è ben strutturato. “L’India è un mercato di grande interesse, anche per l’incoming. Noi stiamo lavorando su un progetto ambizioso, enjoymarche, che parte in Giappone e come seconda tappa guarda all’India, che ha un’enorme potenziale umano” spiega Squadroni, titolare della Vela Azzurra. Al suo fianco in questi giorni c’è proprio Priyanka, arrivato in Italia per consolidare relazioni, da nord a sud, con una priorità per le Marche, “terra incredibile che ha tanto da offrire al turista indiano” assicura.

Priyanka Tiwari Gautam, come sono i rapporti tra India e Italia, dal turismo alla manifattura?

“Un’ottima relazione. L’India è al centro del turismo italiano, è davvero in crescita il  numero degli indiami che vengono in Italia”.

È possibile secondo lei portarli nelle Marche?

“Serve una grande pubblicità. Quando in India si pensa all’Italia, l’immagine cade su Roma, Milano e Venezia. Queste sono le mete più turistiche, possiamo farli andare anche oltre”.

L’indiano è un viaggiatore curioso?

“Quando un indiano viene in Europa, è per un viaggio molto importante e speciale della sua vita. Quindi cerca anche altro, non si limita alle big city”.

Chi viaggia?

“In India ci sono 1,4 miliardi di persone, circa 400milioni sono i potenziali viaggiatori verso  l’Europa e anche acquirenti del made in Italy”.

Cosa serve per creare una miglior relazione tra i due Paesi?

“Se c’è una buona pubblicità, la rete cresce. Sono fondamentaceli poi i rapporti turistici, ovvero il tour operator indiano deve avere un canale certo con i partner italiani. Io lavoro con Vela Azzurra, con Go Asia, se sul territorio ci sono delle strutture capaci, il turismo viene naturale”.

Cosa può piacere delle Marche?

“Le ho girate per due giorni: colline e valli di girasole in questo periodo sono incredibili. E poi il colore del mare. In India non si trova questo colore, anche se abbiamo tratti di mare molto bello. Ma questo è un unico, è diverso. Agli indiani piace scoprire. Ad esempio noi abbiamo le montagne, ma I Sibillini sono qualcosa di differente e poi, nelle Marche è tutto vicino, in pochi chilometri si passa dal mare alla colina, questo in India è impensabile”.

La cucina italiana è un fattore?

“In India c’è una fetta di popolazione attratta dal cibo italiano. Pizza e pasta sono parte ormai anche delle feste di matrimonio. Non c’è menu che non lee inserisca. Quindi se ben spiegata funziona”.

Il tipo di turista indiano qual è?

“L’India che è fatta di classi  di persone. Dopo il Covid la voglia di viaggiare è esplosa, peer cui se uno deve spendere per un viaggio, cerca qualcosa di livello. Diciamo che la classe medio alta vuole viaggiare fuori dell’India”.

Lato commerciale, scarpe made in Italy sono un fattore?

“I ricchi indiani spendono tantissimo per afre le case e pois scelgono marco  e cucine italiane. Sono una moda. Poi ci sono i vestiti e le scarpe, sempre apprezzate”.

Difficile vendere in India?

“Abbiamo un primo ministro che agevola l’import export”.

C’è chi produce in India, conferma?

“La zona di Agra è ricca di fabbriche di scarpe. Vengono molti italiani, anche marchigiani, per produrre parte della scarpa. Poi tornano in Italia e magari vengono finite”.

Turismo esperienziale. In India lei fa fare tappa nei laboratori di gioielli, mamo e pashmina, potrebbe funzionare anche in Italia?

“Sono entrato in una manovia, è bello vedere come nasce una scarpa. Capire cosa metti ai piedi, per esempio, è importante e dà un senso al prezzo”.

Come viaggi l’Indiano?

“Sarò onesto, il primo pensiero è indirizzato verso l’india stessa. Sono molti quelli che stanno scoprendo il proprio paese, l’India è enorme. L’Europa è una prima opzione, perché almeno una volta nella vita chi può vuole visitarla. Partono da Londra, poi Amsterdam e Parigi, arrivano in Svizzera ed entrano in Italia. Un viaggio di grande movimento normalmente. Da qui creare l’alternativa, perché a tuti piace godersi i posti per cogliere l’identità. Andre oltre Venezia e Roma è possibile, ecco l’occasione per le Marche”.

I social hanno un ruolo?

“Instagram è importante in India. Come importanti sono gli influencer indiani; contattarli, soprattutto per una fascia under 50, può essere strategico. In India c’è una fetta di popolazione che passa ore sui social gli indiani sono un popolo lavoratore, ma appena c’è del tempo libero guardano Instagram”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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