FERMO - “Il 2025 rappresenta un anno di svolta per la promozione turistica delle Marche rivolta soprattutto ai mercati internazionali. A questo si aggiunge - sottolinea Marina Santucci direttrice dell’Atim, l’azienda per il turismo e l’internazionalizzazione della regione Marche - la partecipazione coordinata a fiere e workshop ci ha permesso di offrire alle imprese del territorio occasioni concrete di crescita sui mercati esteri, consolidando il posizionamento della Regione come destinazione turistica e commerciale di eccellenza”.
Che il turismo sia un settore chiave lo ricorda anche il presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani: “L’Italia resta uno dei principali attrattori. In questo contesto, le Marche stanno cercando di ritagliarsi un posto. Regione regina dell’undertourism, hanno il potenziale per andare a intercettare quei flussi che le principali destinazioni, da Firenze a Venezia, da Roma a Napoli non riescono più a soddisfare. Teniamo conto che il 75% del turismo si ferma al 4% dell’Italia. Per riuscirci, servono strategie chiare”.
A cominciare dalla partecipazione, da domani a venerdì al TTG Travel Experience di Rimini. “Allo stand della Regione Marche saranno 60 gli operatori marchigiani. L’anno non è ancora terminato, ma il primo bilancio manda segnali estremamente positivi” ribadisce Santucci.
A Rimini si ritrovano enti del turismo, tour operator, agenzie di viaggio, compagnie aeree, imprese di trasporto, strutture ricettive, servizi innovativi, soluzioni digitali e tecnologia applicata al turismo. “Come Confindustria Fermo da tempo abbiamo intrapreso un percorso di valorizzazione e rafforzamento della sua sezione turismo. Se c’è un aspetto su cui stiamo investendo è quello dell’accoglienza. Non c’è turismo senza capacità ricettiva”.
Se non fosse chiaro, Luciani entra ancora di più nel dettaglio: “In mezzo al boom di abitazioni private trasformate grazie agli affitti brevi, l’imprenditore investe in alberghi, resort, dimore storiche, luoghi cruciali per dare al turista, in particolar modo straniero, il servizio necessario che gli faccia ricordare non solo la bellezza della nostra provincia”.
L’asse con la regione funziona anche sotto questo aspetto: “finalmente si sta promuovendo il territorio in maniera unitaria, capendo che non si può vendere il singolo luogo. La nostra fortuna è che in un’ora si passa dalla sabbia morbida della nostra costa alle passeggiate, fino alle sciate, sui Sibillini. Un plus che nessun’altra regione può vantare”.
Ci sono problemi da risolvere. Luciani in questo dà voce a tanti imprenditori: “Ma il turista come trova e soprattutto come arriva nelle Marche? Anche di questo si parla al TTG, che non a caso si tiene in Romagna, la zona più dinamica da questo punto di vista, connessa con più aeroporti e dotata di alta velocità. L’aeroporto di Ancona sta crescendo come numero di voli, ma la connessione con Ancona è migliorabile. Non si può pensare che il buyer o il turista debba sempre essere ‘recuperato’ dal privato fuori dal gate. Su questo la crescita è necessaria e siamo pronti a collaborare”.
Al TTG si va a caccia di turisti, soprattutto stranieri, che mediamente sono quelli che spendono di più. Farli arrivare e restare è la sfida. “Da qui la necessità di avere strutture alberghiere di livello. Non si vive di soli villaggi vacanze. Lo sa bene chi lavora nel turismo. Come sono cruciali gli investimenti a livello di stabilimenti balneari, il settore penalizzato dalle norme non chiare e per certi versi penalizzanti”.
Il numero uno degli industriali plaude all’iniziativa fermana della brandizzazione della ‘Costa dei Borghi’. Ma rilancia: “Attenzione però a non rompere quella cerniera con l’area interna che si è creata post Covid, con il turista che ha scoperto la bellezza e la calma di colline e Sibillini”.
Per le aree interne non si limita a dire ‘che belle’. “Dobbiamo pensare a una ricettività non impattante ma di certo strutturata nei borghi e fuori dai borghi. Non possiamo far diventare i nostri gioielli dei b&b diffusi che poi non vivono per mesi. Quindi, portiamo lavoro, come il turismo può fare, ma non togliamo l’anima ai territori. Facciamo squadra, favoriamo la riqualificazione alberghiera e il potenziamento dei servizi, dai catering alle agenzie che non vendono più viaggi ma esperienze, aprendo il territorio anche al business della convegnistica” conclude Luciani.