FERMO – Con il suo passo tranquillo, raggiunge ogni luogo. Anche quelli sconosciuti ai più. Bibi Iacopini è pronto, i cartelli sono tati tirati a lucido, gli itinerari ragionati e programmati, Fermo Attivo si prepara per una quattro giorni dedicata al turismo, ala meraviglia, alla scoperta del bello e del curioso.
L’iniziativa, che ha nell’apertura di luoghi speciali il suo cuore, sarà arricchita da una sessantina di artisti, tra pittori e fotografi, grazi al supporto dell’associazione Il Bianco. Tra i luoghi ‘da non perdere’ c’è come sempre il mondo della curia che questa volta apre le porte, domenica pomeriggio, del palazzo arcivescovile, ma soprattutto offre uno spazio a tre opere degli studenti dell’Artistico. Il motivo è semplice: il bello va condiviso, il più possibile, ha ricordato l’arcivescovo Pennacchio.
Perno di Fermo Attivo si conferma torre Matteucci, al fianco della Carifermo, con i Morlacchi a fare da guardia. Camminando si potranno scoprire il ghetto ebraico e i resti della chiesa di san Martino ed entrare in uno dei tanti palazzi nobili, tra cui l’Erioni Falconi che nasconde veri gioielli d’arte.
Abbinare Fermo Attivo alla festa del Birra è un’altra scelta che piace a tutti. perché si potrà intercettare anche un pubblico diverso, fatto di giovani che amano anche scoprire i centri storici. L’amministrazione ci crede, la presenza di sindaco e assessora alla Cultura lo conferma.
“Apriremo anche la sorgente dell’antico teatro romano e poi la chiesa di San Domenico per ammirare la Natività del Baciccio per concludere il 25 aprile con la possibilità di vedere all’opera la restauratrice impegnata nel recupero delle opere della chiesa della Pietà” conclude Iacopini.