FERMO -Tante fasce tricolori del Fermano per la cerimonia del 2 giugno a Fermo. E' contento il sindaco Paolo Calcinaro, che non ne avrà un altro disposizione visto che nel capoluogo si vota a maggio 2026.
I sindaci hanno risposto presente alla chiamata della prefettura e compatti hanno prima ascoltato l’arcivescovo Rocco Pennacchio e poi la vicaria del prefetto, Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi che ha letto il messaggio del presidente Mattarella.
Un giorno che, come ha ricordato il presidente, si deve alla Liberazione e alla resistenza, di chi ha potuto portarci alla scelta tra monarchia e Repubblica, ovvero scegliere per la pace e la libertà. “Un 2 giugno che – ricorda Rocco Pennacchio. Cade durante il Festival della comunicazione, un evento nazionale che ha celto Fermo. Tutti comunichiamo, è un missione, è trovare il dialogo con gli altri. papa Francesco ci ha chiesto di comunicare con mitezza e speranza, di andare verso gli altri, lasciando da parte l’aggressività. Insieme tutti dobbiamo comunicare il bene, veicolando i principi di libertà e solidarietà, di legalità e sicurezza, di integrazione e centralità dell’uomo”.
Ascoltano i sindaci, un plauso a Vesprini arrivato con il baby sindaco di Porto San Giorgio, e i consiglieri regionali, ascolta il procuratore capo Raffaele Iannella e con lui tutti i vertici delle forze dell’ordine, schierati in divisa come le associazioni combattentistiche e sociali della città. Che poi si ritrovano davanti al monumento dei caduti del Girfalco e in piazza del Popolo, prima di andare in prefettura per la consegna di tre cavalierati.
Tre cittadini meritevoli, due storici donatori di sangue e un carabiniere, che diventa commendatore. Il primo è Enzo Mazza, di Montegranaro per il “suo impegno semplice che rappresenta vera solidarietà”. Poi tocca a Mauro Fermani di Porto Sant’Elpidio “per dedizione, altruismo e cultura del dono”. Il terzo è il maresciallo Espedito Avitabile, in forma alla stazione di Montegranaro “che oltre all’attività nel capo della sicurezza si è distinto per l’assistenza ai profughi provenienti da diverse realtà e ha promosso raccolte di generi di prima necessità e viveri per famiglie in difficoltà”.
Un lungo applauso ha chiuso la cerimonia in prefettura prima che tutti tornassero alla loro quotidianità, senza dimenticare le parole di Pennacchio, “comunichiamo, andiamo verso gli altri con mitezza capacità e niente aggressività per favorire la convivenza” e quelle di Mattarella lette dalla vicaria, “ciascun cittadino è responsabile della coesione sociale del paese”.