
FERMO – “Dedizione e responsabilità per il bene comune”. La capo di gabinetto della prefettura di Fermo, Ilaria Tanoni, apre la mattinata dedicata alla consegna dei diplomi di onorificenza all’Ordine del Merito della Repubblica Italiana.
Per il prefetto Edoardo D’Alascio, che con l’arrivo poche settimane fa della dottoressa Tanoni vede crescere il personale della piccola e laboriosa prefettura, un modo per rendere gli auguri di Natale davvero speciali. “Consegno le massime onorificenza a cittadini che si sono evidenziate per la loro attività, per il come l’hanno vissuta. Noi non siamo quello che facciamo, ma emergiamo per il come facciamo le cose. Qualunque sia il ruolo, dobbiamo mettere passione, cura e attenzione. Dobbiamo metterci sullo stesso piano di chi serviamo. E noi, quotidianamente, serviamo i cittadini”.
Parole che scaldano il freddo auditorium San Filippo, dove si sono ritrovate aturità, compatto il blocco dei sindaci del cappello, e familiari. “È un onore per me poter vivere due volte l’anno questo momento legato al riconoscimento che il presidente della Repubblica dedica a chi merita. È fondamentale che ci sia un riconoscimento che deve essere sorretto da un altro concetto, quello della reciprocità. Serve pari dignità, come recita la Costituzione. Per Mattarella noi prefetti siamo degli operatori della Costituzione, concetto che ci impegna tanto, ogni ora. Abbiamo giurato sulla Carta e con dedizione e impegno rispondiamo. Lo dobbiamo in primis a noi stessi” prosegue D’Alascio.
Il prefetto alterna sempre parole da cerimonia a riflessioni, vuole lasciare qualcosa nelle persone che ascoltano: “Quando su social, stampa e tv vediamo persone che non riescono a dialogare, pur rappresentando il pubblico, non diamo esempi gratificanti. Che invece arrivano dai quattro insigniti”.









Il primo ad alzarsi è Rossano Corradetti, da oggi commendatore. Alla capo di gabinetto il compito di leggere le motivazioni. “Ha dedicato la sua vita con passione al mondo dell’arte in ogni espressione, dalla musica alla poesia fino all’impegno civile. Distinguendosi come artista, docente e promotore di iniziative sociali La sua carriera è un esempio di dedizione e costante ricerca dell’eccellenza. Grazie al suo operato, il candidato è stato destinatario di numerosi riconoscimenti che testimoniano il valore del lavoro. Ha ricevuto anche il titolo di Marchigiano dell’anno”.
Ma non basta. “Il suo impegno civile per la memoria degli internati italiani, tema che ha trattato con sensibilità e determinazione, ha condotto all’istituzionalizzazione della giornata nazionale degli internati. Partendo dalla figura di suo padre, Mario Corradetti, ha contribuito alla diffusione della memoria storica”.
Un lavoro che è valso a Corradetti il plauso di Mattarella, come ricorda lui stesso affiancato dal ‘neo’ sindaco di Fermo Mauro Torresi : “un riconoscimento così importante. Per gli internati italiani ho presentato una petizione il 4 novembre del 2022, Camera e Senato l’hanno subito recepita all’unanimità. Vorrei ringraziare il presidente Mattarella che mi ha invitato e ha parlato degli internati come ‘patrioti che hanno salvato la dignità della patria’”.
Secondo premiato, il cavaliere Mario Vitali. “Laurea in medicina e chirurgia, specializzato in Psichiatria, ha una carriera che unisce ricerca e innovazione clinica oltre all’impegno sociale. Ha assunto ruoli di crescente responsabilità: dirigente a Fermo dove opera in favore del benessere mentale dei pazienti. Per il triennio 2024-2027 è coordinatore del centro sui disturbi per l’alimentazione” spiega Vassallo.
Emozionato il medico: “Lo dedico alla mia famiglia e ami miei pazienti” le poche parole prima di abbracciare l’ex consigliere Marco Marinangeli che è stato nei suoi anni in consiglio un riferimento.
Terzo riconoscimento al professor Sandro Pazzi. “Le sue opere sono esposte in pinacoteche in Italia e all’estero. Ha contribuito alla conoscenza dell’arte grafica. Ha collaborato con più istituzioni, ha tenuto corsi di incisione in Spagna. Nella sua carriera ha ricevuto anche il primo posto al premio arte Mondadori nel 1990, la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2011. È accademico della Casa Raffaello di Urbino. Ha pubblicato libri e cataloghi sull’incisione”.
Aggiunge il prefetto D’Alascio, affiancato dal presidente della Provincia Ortenzi: “La cultura è tanto di più. È alla base di tante scoperte. La cultura è stata peer tropo tempo la Cenerentola della nostra vita per troppo tempo. Poi c’è stata la riscoperta e oggi dobbiamo valorizzarla”. Ascolta Pazzi, anche per lui il grazie e alla famiglia: “Mi ha permesso di girare per l’Europa, supportandomi”.
Che le famiglie giochino un ruolo chiave lo ricorda anche D’Alascio, ancora di più per il quarto insignito, il maresciallo Davide Di Renzo, neo cavaliere, è stato segnalato dal comune di Altidona e dalla senatrice Leonardi. “In Finanza dal 1996, ha partecipato a numerosi corsi di formazione. Ha contribuito a indagini importanti, dalla contraffazione alle sostanze stupefacenti e ha ricevuto numerosi encomi”. Un lavoro continuo e difficile che, conclude il prefetto D’Alascio: “Le forze dell’ordine sono sempre al nostro fianco. Il mio grazie a lei vale per tutti”.
r.vit.
