FORLI’ – Taylor, funambolico americano di Torin, si alza per tirare da tre punti, sarebbe il -6 a tre minuti dalla fine. Ma non ha fatto i conti con Lombardi che salta, lo stoppa e vola in contropiede per segnare il canestro che chiude mentalmente la partita, per la vittoria serve la tripla pochi secondi dopo di Bucarelli seguita da quella di Quirino de Laurentiis (84-69) co due minuti da giocare.
Porta bene, da sempre, il palasport di Forlì alla VL Pesaro. E non poteva andare diversamente nel giorno più complicato, Quello della sfida da dentro-fuori contro Torino per accedere al secondo turno di play-in promozione della A2 di basket.
Un giorno complicato perché alla partita le due squadre sono arrivate dopo il ‘giallo’ della data e del palasport, con continui cambiamenti, comunicati, polemiche e alla fine recriminazioni. Fino a quando non ha iniziato a parlare il pallone.
E con la palla in mano Pesaro, se è in giornata, può battere chiunque e perfino asfaltare una squadra che aveva impressionato nel finale di stagione regolare. La Carpegna Prosciutto per i primi tre quarti, quelli che contano, è stata quasi perfetta. Percentuali siderali che anno portato i biancorossi fino al 67-45 a 3 minuti dalla fine.
A dire il vero il successo la squadra di Leka lo costruisce nei primi due quarti e in particolar modo nel primo. Ha fame la squadra biancorossa, è concentrata, quando la palla gira e il canestro diventa più grande. Bucarelli è il protagonista dei primi cinque minuti, forse a sorpresa, forse per scelta tecnica, sta di fatto che è il play che si prende i tiri, e li segna, permettendo a Pesaro di prendere il largo senza che ancora Ahmad, la stella, abbia fatto un canestro.
Se basta questo quadro per prendere il controllo del match, figuriamoci cosa poteva accadere con l’accensione della guardia americana. In un amen segna da tre e da due, schiaccia e subisce falli. È così che si costruisce il gap che poi Torino non riesce più a rosicchiare.
Ci prova Schina, ma i due americani, micidiali nelle sfide in campionato, sono due lontani parerti. Anche per la difesa dei biancorossi, bravo Maretto su Taylor, bene Zanotti e Quirino de Laurentis dentro l’area pitturata con Lombardi che porta energia.
I primi venti minuti si chiudono con l’80% al tiro da due e il 50% da tre, è davvero una Carpegna Prosciutto stellare. Tanto lo si deve a Bucarelli, che nel terso quarto rimane un po’ a corto di fiato. Imbrò non è al meglio, fatica a entrare in partita, commette un paio di infrazioni di passi, poi si blocca e tiene viva la regia, aiutato dall’atletismo a intermittenza di King e Lombardi.
Torino non ci sta, il finale del terzo periodo dà il senso del potenziale inespresso nei minuti precedenti. Un brivido corre sulla schiena di coach Leka, che vede il vantaggio ridursi a 15 punti, quando avrebbe potuto essere, con un pizzico di concentrazione in più, essere ad almeno +25.
Pesaro ha improvvisamente paura, il pallone si ferma, King si prende tiri senza senso e con il tabellone che incredibilmente dice 69-58, frutto di uno 0-10 che viene interrotto finalmente da Ahmad in lunetta dopo un time out rigenerante di Leka.
È la fase della ‘fatica’. Il canestro si è ristretto, tiri meno puliti, troppi palleggi e spesso conclusioni affrettate. Per fortuna Taylor, artefice della rimonta, torna quello dei primi venti minuti e spara per tre volte a salve, bene anche la difesa, altrimenti la partita sarebbe davvero tornata in discussione. Mantenere la doppia cifra di vantaggio a 5 minuti dalla fine è decisivo, perché Torino a cavallo tra gli ultimi due quarti ha davvero dato tutto quello che aveva. Mentre la VL tira a salve, dal 7/14 al9/25 da tre
Il pubblico ha capito il momento di difficoltà di Bucarelli e compagni e così, dopo i lunghi applausi, prova a ricaricare le pile dei biancorossi con i cori. Coach Moretti sembrava aver trovato la chiave, coinvolgendo di più i suoi lunghi.
Ma è un’illusione, il gioco torna perimetrale e questo permette anche rapide ripartenze a Maretto e Ahmad che o segnano o fanno il pieno di liberi che poi, con freddezza, vengono realizzati.
Finisce con Ajayi che prova a far vedere i muscoli a Maretto, ma il giovane Octavio non trema. È il momento più difficile, Leka non si scompone, niente time out, solo King in campo. Ma non è lui l’eroe, c’è Lombardi che si prepara alla giocata decisiva che porta la Carpegna Prosciutto al PalaDozza (85 – 72 il finale) per la super sfida contro la Fortitudo di martedì sera.