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Terza corsia esclusa dal piano di Autostrade. 'Faremo uno studio di fattibilità'. Fioravanti scrive alla De Micheli, Cesetti la affonda: 'Promette solo, va cambiata'

22 Gennaio 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Ma come, non c’era un miliardo pronto sul tavolo per allungare la terza corsia dell’A14 da Porto Sant’Elpidio fino a un pezzo d’Abruzzo? Così le Marche si erano lasciate con la ministra Paola De Micheli l’ultima volta che aveva promesso più di un miliardo.

E invece, dal Pef, il piano economico finanziario, redatto da Società Autostrade con il Governo è emerso che la terza corsia che interessa in particolar modo le province di Fermo, Ascoli Piceno e Teramo-Pescara non è prevista.

Del resto, stando ad Autostrade, loro non sono che un gestore, per cui le priorità vengono decise altrove, ovvero al Ministero. Che fine hanno fatto i dossier presentati da Luca Ceriscioli, allora presidente della Regione? Da dove è nato l’ottimismo di un giorno fa dell’assessore Guido Castelli sul fatto che dopo la Salaria, appena commissariata, ci si sarebbe occupati dell’A14? Forse sapeva e ha voluto mettere le mani avanti lasciando il cerino nelle mani del Governo, tra l’altro giustamente. Ma ci pensa il suo collega di Giunta, l'assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli, a chiedere lumi: "Si tratta di un intervento prioritario, non si puà rinviare. Il Governo deve intervenire. La scelta, se confermata, danneggerebbe l'economia marchigiana".

Sta di fatto che chi rischia la beffa è come sempre il sud della Regione. e così non stupisce la presa di posizione del sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, che ha subito scritto una lettera alla ministra De Micheli. “Siamo all’assurdo, dobbiamo superare l’isolamento infrastrutturale di questa zona delle Marche, non è solo un problema di viabilità, ma di un macigno sul tessuto economico. Non si può più rinviare l’ampliamento o arretramento dell’A14”. Nel centrodestra immediata anche la presa di posizione contro questa situazione da parte del senatore Battistoni, commissario di Forza Italia nelle Marche.

“Una cosa che non può esistere” aggiunge in una innaturale intesa bipartisan il consigliere regionale Fabrizio Cesetti, unica voce del Fermano ad alzarsi: “Da assessore sono sempre stato molto chiaro: ogni possibile rilancio delle Marche del sud attraverso l’aria di crisi complessa passa per le infrastrutture. Ogni progetto imprenditoriale, altrimenti, perderebbe in partenza. Basta con le chiacchiere. La ministra De Micheli finora non ha mantenuto fede agli impegni e non si è dimostrata capace di passare dalle parole, e dalle promesse, ai fatti. La Regione riapra subito il dialogo con il Ministero. Per il resto – conclude duro contro l’esponente del suo stesso partito, il Pd - spero che quando ci sarà il rimpasto la prima casella a cambiare sia quella delle Infrastrutture”.

Non resta che aspettare un sussulto ministeriale, se ne sta interessando anche il senatore Dem Francesco Verducci, per sognare l’uscita dal medioevo infrastrutturale, visto che la terza corsia comporterebbe anche tutta una serie di migliorie alla viabilità di raccordo, del sud delle Marche.

E il sussulto arriva a tarda serata con la nota di Società Autostrade: "Nel Pef - precisa in una nota Aspi - ci sono solo opere già approvate. Ma c'è la possibilità di nuovi inserimenti, a seconda di progetti di fattibilità necessari a nuovi investimenti. E il Ministero ci ha comunicato che questo tratto di terza corsia è prioritario".

@raffaelevitali

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