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Tennis, il 're' Guzzo lascia P.S.Giorgio, si proietta su Roma e si racconta: "Porteremo grandi tornei nelle Marche"

11 Giugno 2025

di Raffaele Vitali

PORTO SAN GIORGIO – Il circolo tennis di Porto San Giorgio sta vivendo una fase epocale. Dopo l’uscita di scena del presidente Luca Quinzi, a lasciare il consiglio direttivo è anche Emiliano Guzzo. Quello che è stato per una vita il numero uno del tennis regionale, oltre che direttore sportivo del gioiellino sangiorgese, vuole dedicarsi ‘anima e core’ al suo ruolo di consigliere nazionale.

Emiliano Guzzo, partiamo dalla scelta di Quinzi?

“Parliamo di decenni di presidenza, quindi per il circolo è un passaggio davvero epocale. Ha rappresentato un periodo in cui il circolo si è strutturato ed è entrato tra i primi dieci d’Italia a livello Junior. E primo circolo delle Marche per vent’anni consecutivi”.

Tanti meriti?

“Quando cresci come giocatori, significa che funzioni. Abbiamo avuto anni importanti, penso ai 1995/1996, fra tutti c’era Quinzi figlio. E poi ottimi 2001 e la fascia forte dei 2005 con Meduri campione italiano. Oggi abbiamo tanti under 12, che sono la fascia ideale per la struttura di Porto San Giorgio. Crescendo devono per forza scegliere altri sedi più consolidate”.

Guzzo, veniamo a lei. Perché lasciare?

“La mai è stata una strada particolare. Sono entrato come revisore contabile, studiavo economia in quegli anni. Poi in consiglio, avevo 26 anni. E a seguire ho sempre fatto il direttore sportivo, ho gestito il settore tecnico per più di 20 anni, fino all’arrivo di Pesce. Ho vissuto tante fasi, tra cui quella del presidente Pistilli, quando a Roma ci aprivano le porte per presentare il torneo internazionale under 12”.

Come avete fatto a crescere?

“Per anni abbiamo avuto il solo maestro Di Paolo come riferimento di ogni categoria. Poi abbiamo consolidato la parte tecnica con un maestro per ogni categoria. E coordinati da Di Paolo siamo decollati. Quinzi ha saputo sposare la versione agonistica del circolo, andando oltre il lato amatoriale dei 300 soci. Oggi Porto San Giorgio ne conta un centinaio, ma sforna baby campioni e soprattutto nel Fermano i circoli sono diventati cinque”.

Non poteva rimanere consigliere?

“Una scelta dovuta. Ho un ruolo nazionale. Quindi prima ho lasciato la presidenza regionale e ora, dopo aver traghettato il circolo in acque sicure con Quinzi, è arrivato il momento di farsi da parte”.

Una parentesi che si chiude?

“Ho dato tutto, ma davvero. Il consiglio nuovo è nato con il supporto di tutti e so che può garantire il futuro del circolo”.

Per Porto San Giorgio sarà sempre un riferimento?

“La mia più gande paura era di lasciare il circolo in difficoltà, invece siamo riusciti tutti insieme fare un ottimo passaggio di consegne”.

Come è il nuovo presidente?

“Scarpa è una persona con il cuore grande, un uomo d’impresa con la passione per la racchetta. È da sempre parte del circolo, un socio frequentatore e giocatore. E poi ha sempre Di Paolo la suo fianco, è entrato in consiglio, per aiutarlo nelle relazioni federali”.

Guzzo che fa quindi adesso?

“Continuerò a vivere le Marche, tanti circoli mi chiamano. Ma la mia attività è pian piano più proiettata a livello nazionale, cercando sempre di elevare la mia regione anche a livello di tornei, supportando i giocatori che emergono”

Ce ne sono di talenti  in questo momento?

“Cocciaretto e Nardi sono tra i primi 100, poi abbiamo alcuni elementi tra i 3 e i 400. Mi piacerebbe farli arrivare dentro i primi 150 al mondo. Significa comunque che abbiamo seminato bene. E poi ci sono i 2007, ne abbiamo alcuni tra i migliori a livello mondiale”.

A proposito di tornei, quando torneranno le Marche protagoniste?

“A livello giovanile ho girato l’Europa almeno tre volte, torneo dopo torneo. Ci stiamo muovendo per dare alla regione la competizione che merita. Un Challenger 100mila dollari ad Ancona è l’obiettivo e magari qualche Futures maschile, poi a settembre un WTA 125 a Tolentino. Il sogno è anche una fase della Coppa Davis, magari a Pesaro”.

Il tennis è in crescita, se uno vuole investire ci sono aiuti, vale la pena?

“La volontà è di far crescere il movimento. E lo fai con nuove strutture. Stiamo puntando come Fit ad agevolare in campi da tennis dove non ci sono. Accompagnandolo con il credito sportivo e facendo investimenti a tasso zero, con la federazione che paga gli interessi. Poi, sempre con il credito sportivo, convenzioni fino a 250 mila euro dove la Federazione compartecipa”.

Potrebbe essere l’occasione per Fermo di rigenerare il suo circolo?

“Il prossimo sindaco deve fare scelte. Spostamento o permanenza. Per il resto stiamo lavorando per dare personalità giuridica alla provincia di Fermo che a oggi è ancora sotto Ascoli. Sono aumentati i circoli, ormai se l’è meritata”. (nelle foto Guzzo con un giovanissimo Musetti ed Elisabetta Cocciaretto)

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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