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Supermercati, alimentari e farmacie: i 2mila fermani che non possono stare a casa

21 Marzo 2020

Indagine della Confcommercio, Polacco: "Operatori esposti a molte ore"

FERMO - In un periodo che sta assumendo contorni terrificanti, come certifica il puntuale bollettino quotidiani dei contagi e dei decessi per Covid -19, sono eroi indiscussi i medici e gli infermieri, ma lo sono anche le persone che lavorano dietro un bancone alimentare, alle casse dei supermercati, nelle edicole, nelle farmacie e che, allo stesso modo, ogni giorno sono presenti sul loro posto di lavoro, per consentire alle famiglie di rifornirsi delle derrate alimentari, di avere una adeguata informazione e di provvedere alla propria salute.

“Sono operatori esposti molte ore, e sette giorni su sette a un flusso di persone che vede nell’approvvigionamento qualcosa di più che la risposta al loro fabbisogno – spiega il direttore di Confcommercio Marche Centrali, Massimiliano Polacco (componente di giunta della Camera Marche) –, una situazione che, protratta, diventerà difficile per queste figure”. È così per i commercianti di generi alimentari, ma anche per gli addetti alle farmacie e alle parafarmacie “che sono ancora più direttamente in contatto con una clientela spesso non in perfetta forma”.

Nelle Marche, secondo dati forniti dalla Camera di Commercio, sono aperti 12.708 esercizi commerciali (il 36.9% degli aventi diritto a proseguire l’attività in questo periodo) che, ogni giorno, vedono al lavoro 20.010 dipendenti.

Nella provincia di Fermo, gli esercizi aperti sono 3880, con una percentuale leggermente superiore al dato regionale, 39,5%. Nel dettaglio, per quanto riguarda il settore alimentare, risulta 1 solo ipermercato aperto (con 70 dipendenti) cui si aggiungono 69 supermercati (636 dipendenti), 3 discount (13 dipendenti), 225 minimarket (per 183 dipendenti), 13 attività di vendita al dettaglio di prodotti surgelati (8 dipendenti), sono 441 i piccoli negozi alimentari e rivendite di tabacchi (300 dipendenti), per un totale di 752 esercizi operativi e 1210 persone impiegate. A livello regionale, i punti vendita dedicati all’alimentare sono 5954 e impiegano 12.202 addetti.

Sul fronte della vendita di prodotti farmaceutici, sanitari e igienico sanitari, ovvero di servizi alla persona, sono 115 le attività aperte nel Fermano, per 191 dipendenti (nelle Marche il dato complessivo è di 1192 esercizi e 2157 lavoratori): 42 le farmacie aperte (142 dipendenti); 12 le parafarmacie (15 dipendenti); 17 i punti vendita al dettaglio di articoli medicali che vedono impiegate 7 persone; 32 le profumerie e simili (47 dipendenti).

“Poco più di un terzo del settore del commercio è aperto. E se da una parte c’è l’affanno ma anche l’operatività dell’alimentare al dettaglio, dall’altro – evidenzia Polacco – c’è la chiusura della ristorazione legata all’accoglienza, della piccola ristorazione e dei bar: realtà che non hanno entrate, ma sostengono costi, per cui la loro situazione sta diventando difficilissima”.

Tante problematiche latenti che si manifesteranno in maniera più evidente man mano che questo periodo horribilis si protrarrà.

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