FERMO – Si è conclusa con successo la mostra sul Rinascimento a Fermo a Palazzo dei Priori L’evento culturale, che si è aperto il 31 dicembre 2024, visti i grandi numeri sull’affluenza totalizzati fino al mese di maggio quando doveva a chiudersi, è stata poi prorogata ed ha chiuso i battenti lo scorso 27 luglio.
Curata da Vittorio Sgarbi con Walter Scotucci, la mostra ha offerto, grazie anche al contributo di numerose opere prestate dal territorio, un focus particolare sul Cinquecento ed ha permesso di scoprire il periodo rinascimentale della storia millenaria di Fermo, che rientra nella cultura denominata Rinascimento adriatico. Un periodo non ancora compiutamente indagato e di cui non sono stati conclusi studi quanto mai necessari sui principali protagonisti che operarono in quest’area tra gli ultimi decenni del Quattrocento e il Cinquecento: Carlo e Vittore Crivelli, Antonio Solario, Giuliano da Fano, Vincenzo Pagani, Lorenzo Lotto, arricchiti dalla presenza in mostra di Giulio Romano, Antoniazzo Romano e molti altri.
“Oltre a McCurry, un’altra grande mostra di successo che dimostra come questi grandi eventi culturali costituiscano un grande attrattore culturale per la città – ha dichiarato il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro – una mostra che ha destato l’attenzione e l’ammirazione di migliaia di visitatori provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Successo che conferma un apprezzamento verso un lavoro attento e curato portato avanti dall’assessore Micol Lanzidei che ringrazio, insieme agli uffici comunali, a Maggioli Cultura, a Sinopia, con l’obiettivo di valorizzare sempre più la nostra città attraverso esposizioni di grande importanza nazionale. Le due mostre insieme ai nostri siti museali hanno riscosso ammirazione, contribuendo allo stesso tempo a far scoprire la città in tutte le sue bellezze culturali e storiche ed a portare economia reale. Un grazie ai curatori, ai prestatori, alla Regione Marche, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, al partner Mus-e del Fermano”.
“Sia la mostra di McCurry che quella sul Rinascimento ci hanno riempito d’orgoglio e soddisfazione proprio per la grande ammirazione che hanno suscitato e per i visitatori, in egual numero, che hanno richiamato - ha detto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei – averle prorogate fino al mese di luglio era doveroso vista la grande richiesta di visite che arrivavano, nonostante dovessero chiudere a maggio. Due mostre che hanno fatto la differenza, hanno caratterizzato l’offerta culturale della città, sono state il traino ed il motivo per poter conoscere maggiormente Fermo. In particolare, sulla mostra sul Rinascimento un ruolo essenziale è stato rivestito dai numerosi prestiti ricevuti dal territorio che ringrazio. Esprimo altresì gratitudine al convinto ed efficace lavoro di squadra che si rivela sempre vincente, ai curatori per il lavoro fatto, alla Regione, a Maggioli Cultura, agli uffici comunali, a Sinopia, alla Fondazione Carifermo ed a Mus-e del Fermano quale partner dell’evento. Ed ora, come sempre, siamo al lavoro per la mostra che caratterizzerà il periodo invernale”.
“La mostra a Palazzo dei Priori – ha detto uno dei curatori Walter Scotucci - si è posta l'obiettivo di indagare aspetti locali ancora poco noti che rientrano nella cultura denominata Rinascimento Adriatico. Per meglio comprendere l'importanza di Fermo in questo periodo, oltre al patrimonio che vi si conserva, si è tenuto conto anche delle testimonianze di cui nel tempo la città è rimasta priva. Dal quadro complessivo risulta una grande Rinascita nel segno della classicità con un patrimonio mobile ricco di sfavillanti testimonianze di marca per lo più veneziana, grazie in particolare ai fratelli Carlo e Vittore Crivelli. Sul fronte architettonico in questa fase, l'evoluzione dei suoi palazzi, oltre all'influsso veneto, risentì anche di novità tipologiche provenienti dalla Toscana, per la presenza dell'architetto Antonio da Sangallo il giovane cui va collegata quella contemporanea del pittore Lorenzo Lotto. Tra gli esponenti locali il posto di maggior rilievo spetta al monterubbianese Vincenzo Pagani, al quale vanno pure attribuite chiare competenze architettoniche”.