ANCONA - All'interno di scatoloni nascosti in un'autoarticolato, in procinto di imbarcarsi al porto di Ancona, rinvenuti 163 chili di stupefacenti tra cui circa 161 chili di marijuana ad alta concentrazione di Thc e due chili metanfetamina chimicamente trattata: una volte immesse sul mercato clandestino la droga avrebbe generato ricavi per diversi milioni di euro. L'operazione denominata "Porto di mezzo" è stata condotta dai militari del Comando Provinciale di Ancona della Guardia di Finanza insieme ai funzionari dell'Ufficio Dogane di Ancona. Grazie ad una accurata analisi di rischio condotta su scala europea, è stato possibile sequestrare l'ingente carico di droga che un 35enne con passaporto comunitario aveva nascosto a bordo del suo mezzo che avrebbe dovuto imbarcarsi su un traghetto. L'uomo è stato arrestato in flagranza di reato con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Durante il controllo effettuato su merce "sensibile", le Fiamme Gialle e i funzionari Adm hanno notato incongruenze nei documenti di trasporto e hanno deciso di effettuare un'ispezione più accurata dell'autoarticolato dove numerosi scatoloni erano nascosti nella parte anteriore di un rimorchio, dietro un carico apparentemente innocuo. "Questa ennesima azione di contrasto dimostra l'impegno costante delle forze dell'ordine e dell'Agenzia dogane e monopoli nel prevenire e reprimere le attività illecite, - sottolineano gli investigatori - con particolare attenzione ad un punto strategico come il Porto di Ancona, utilizzato come 'Porta verso Oriente' per il traffico di sostanze stupefacenti".