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Studenti ucraini da gestire e classi cancellate per un banco vuoto, il 'caso Fermano' arriva sulla scrivania del ministro Valditara

21 Luglio 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – Pisana Liberati chiama, il mondo della scuola risponde. Nella sala del consiglio provinciale sono arrivati alcuni dirigenti, professori e dei sindaci, da Servigliano a Massa Fermana, da Montefalcone a Ponzano fino a Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio. Tutti per parlare con la consigliera del ministro all’Istruzione Valditara, l’ex senatrice Valeria Alessandrini.

“Territorio molto frammentato, tante piccoli comuni e scuole rifinanziate dal sisma ma prive di alunni per la ricostituzione delle classi. Abbinato alla denatalità, le conseguenze sono evidenti, aggiungiamoci lo spopolamento dovuto al sisma. Ne conseguono scelte che stanno facendo perdere anche la qualità della vita a molte persone, che sarebbe invece garantita nei paesi più piccoli. Tutto questo, però, al momento non trova reversibilità” spiega la consigliera con delega all’Istruzione, facendo un rapido quadro del Fermano all’onorevole.

Soluzioni sono diventate le pluriclassi, “per ora riguardano solo il cratere”, e il tempo prolungato, “sempre più madri lavorano e quindi bisogna garantire servizi” prosegue la Liberati. Tutto questo è finito in un documento, che la consigliera già ha ricevuto.

Andrea Putzu, consigliere regionale e sempre più uomo relazione col Governo, non poteva mancare: “Assessore a Terni, grande competenza nel mondo della scuola come insegnante, giustamente scelta da Valditara. Valeria si è messa subito a disposizione per incontrare sindaci e dirigenti. Presto ti presenterò anche una lista della spesa perché so che poi farai il possibile per questa piccola provincia che vive anche una concorrenza tra sindaci dentro e fuori del cratere. Dobbiamo trovare soluzioni ed equilibrio”.

La consigliera in quota Lega è in vacanza a Porto San Giorgio e ha subito detto sì all’incontro: “Ogni consigliere ha avuto in affidamento una parte d’Italia e io seguo il centro, dall’Abruzzo alla Toscana. Io non risolvo problemi, ma cerco di veicolare le vostre segnalazioni”. Ha ricordato la linea del governo nei confronti dei professionali, “senza nulla togliere ai Licei”, perché c’è bisogno di rispondere a esigenze dei territori dal punto di vista lavorativo e qualitativo.

Due questioni finiscono sul tavolo, la prima è più macro e la segnala il presidente Michele Ortenzi: “Sette dirigenti in sette anni nel mio Isc. Serve un meccanismo che dia stabilità e che chi arrivi riesca a organizzare. E che poi i piccoli abbiano le stesse attenzioni dei grandi comuni, superando il ‘mercato’ di professori e dirigenti. Le chiedo consigliera di affrontare questa situazione, creando un percorso virtuoso”.

Annuisce l’Alessandrini, questo è un tema che tocca molte realtà. Come quello sollevato dalla dirigente Cristina Corradini che guida l’Itet: “Semplificazione in testa. Non abbiamo il personale dei grandi enti, ma come tali siamo trattati. E poi, non dobbiamo avere paura di formazione. La usiamo per gli allievi, facciamola nei momenti opportuni con gli insegnanti. Scegliamo il momento adatto. E infine – conclude la dirigente – lasciateci sperimentare. Coinvolgeteci, noi siamo pronti”.

A colpire la consigliera è stato l’intervento della dirigente dell’Isc di Monterubbiano, Annarita Bregliozzi, che copre una serie di piccoli e diversi comuni. Due le questioni: il numero di studenti per classe e la gestione dei profughi ucraini, che è passata un po’ nel dimenticatoio.

“Vivo la differenza tra i comuni costieri e gli interni. In quelli come Pedaso e Altidona c’è un grande flusso, continue iscrizioni di persone che si traferiscono e compensano la crisi demografica, tanto che a volte non abbiamo gli spazi. E poi, invece, la collina che soffre, anche a Campofilone o Lapedona, dove l’anno scorso non è stata autorizzata la classe prima pur avendo due classi di infanzia e una media da 24 alunni. Per un anno di calo non è stata autorizzata la prima”.

Per ‘risolvere’ in emergenza, la dirigente ha autorizzato un gruppo di apprendimento, “che però sottrae risorse e non dà stabilità a famiglie e residenti nei due communi. La richiesta è di tornare ad autorizzare la classe, che sarebbe la seconda a Campofilone la terza a Lapedona per dare stabilità e aiutare a rimanere nei comuni. Un anno di calo non significa che la scuola sta morendo”. Ascolta la consigliera e chiede chiarimenti anche a Pisana Liberati, che per Campofilone ha lottato a lungo.

L’ultima questione è quella dell’accoglienza dei profughi Ucraini. “Ad Altidona ci sono due centri di accoglienza molto grandi, con più di cento mamme con bambini e almeno 40 sono iscritti nelle mie scuole. Accogliere i bambi che vengono dalla guerra è molto diverso da chi arriva per scelta. Per riuscirci recuperiamo fondi dove possiamo, aggiriamo la burocrazia. Ma non si può lavorare così, servono risorse flessibili, anche di organico, che non coprano solo la scuola d’estate”.

La verità è che continuano ad arrivare, qualcuno prova a tornare in Ucraina, ma poi si rivedono ad Altidona, nelle strutture di supporto messe a disposizione, quei campeggi che conciliano turisti e ucraini. “Soprattutto gli adolescenti sono in difficoltà” conclude la dirigente. Che lascia poi un numero sul tavolo della Provincia: 44 alunni ucraini nelle scuole che gestisce, almeno un paio con disabilità.

“Servirebbe chi parla la loro lingua, fino a oggi ci appoggiamo a ucraini che vivono da tempo in Italia o a mediatori linguistici”. La consigliera è rimasta colpita da questa realtà e ha promesso di parlarne quanto prima con il Ministro, perché è un unicum da gestire al meglio e il prima possibile.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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