
FERMO – “Lavoriamo quotidianamente per il futuro degli alunni. Li accogliamo 14enni e li accompagniamo passo passo non senza difficoltà verso il diploma di scuola superiore. Un diploma che, preso al Montani, è un valore aggiunto. Oggi uniamo al processo culturale quello formativo, aspetti che si coniugano con confronto e condivisione. Si raggiunge così l’eccellenza che merita la borsa di studio che porta il nome di Amedeo Grilli”. La dirigente dell’Iti Montani, Stefania Scatasta, accoglie alunni, famiglie, vertici della Carifermo e della Provincia nel cuore dell’istituto.
Le borse di studio sono tre, ma sarebbero state molte di più potendo, visti i risultati. “La borsa di studio ho guardato molto al comportamento, all’educazione”. In questo Agnese Cuccù, Matteo Ricci e Filippo Loretani sono stati davvero i migliori. “Merito alle famiglie, a cui faccio i rallegramenti”.
L’obiettivo è creare capitani d’industria. Per riuscirci le carenze tecniche si sopperiscono con lo studio, ma la serietà della persona è più difficile da insegnare. È un valore che nasce già in famiglia.” Poi qui al Montani trovano insegnanti bravi che amano insegnare” aggiunge la dirigente.
L’ingegnere Grilli ha sempre creduto nel Montani e nella formazione professionale e tecnica. “Qui siamo dento un cantiere infinito, che è però il segno dell’attenzione che la provincia ha nei nostri confronti” sottolinea Carlo Labbrozzi, presidente degli ex Allievi che con il presidente della provincia, Michele Ortenzi, sta già guardando al futuro: il recupero delle Officine. E questo con il supporto del commissario alla ricostruzione Guido Castelli che con un video messaggio ha confermato la sua vicinanza al Montani.
Attenzione che ha la Carifermo, con la sua Fondazione: “Stiamo valutando una donazione importante che potrebbe qualificare l’aspetto dello studio del Montani. Ma non aggiungo altro. Oggi è un giorno di orgoglio. Queste sono borse di studio intitolate alla memoria di Amedeo, indimenticabile presidente della Fondazione, ma anche ex Allievo dell’istituto e insegnante. Qui sono passate generazioni di imprenditori, professionisti, ricercatori, studiosi che hanno dato lustro alla scuola e al Fermano. I tre premiati porteranno questo ricordo anche nel loro lavoro. Grazie davvero alla preside, a ogni dipendente e alle famiglie” ribadisce Giorgio Girotti Pucci.




Chi ha condiviso decenni con Grilli è il presidente della Carifermo, Alberto Palma: “Questa scuola è l’orgoglio della città. Che dire di Grilli? Una persona che a questo territorio, istituto e città ha dato tutto se stesso. Un esempio, ha messo competenza e passione non comuni”.
I PREMIATI
La scelta quest’anno è di far consegnare le borse di studio ai tre ragazzi da alcuni professori che li hanno seguito nel triennio. “Grazie alla mia famiglia e ai miei prof: da entrambi ho imparato molto” racconta una timida Agnese. Supportata da due professoresse: “Due settimane fa era sul palcoscenico di Torino a rappresentare le chimiche della transizione economica e digitale, la settimana scorsa a campionare con la classe mille metri quadri di spiaggia veneta per calcolare l’inquinamento da microplastiche. Agnese è parte di un’ottima classe”.
Per Matteo “il grazie va in primis alla famiglia, se sono quello che sono è merito loro. Dalle elementari mi hanno aiutato e guidato. Dico grazie alla Carifermo e gli ex allievi, oltre ai prof che soprattutto nel triennio mi hanno formato”. Aggiunge il prof al suo fianco: “Bravo tecnicamente, un esperto di automazione. Probabilmente farà l’università, ma se scegliesse il lavoro, il primo luglio avrebbe già il contratto”.
Filippo la borsa di studio l’ha presa per i voti, “ma anche perché fa tanto volontariato, aiuta in parrocchia chi è meno fortunato. E questo cose vanno dette, in queta scuola tutti pensano all’elettronica, alla meccanica e all’informatica. Ma in realtà si insegnano sentimenti e valori, merito e riconoscenza” chiarisce Labbrozzi. “Uno studente che no si tira mai indietro, che sia un Open day o l’incontro con il ministro, è uno che partecipa sempre”.
Filippo sorride: “Sono onorato di riceverla. Un pensiero a mio padre che è stato un ex allievo”. La foto di rito e l’abbraccio alla vedova Grilli chiude una cerimonia sobria e al contempo sentita di un premio che guada già al 2026.
r.vit.
