
di Raffaele Vitali
FERMO – “Come si può passare in un paio di mesi da una mail (16 luglio) in cui si comunica che la Steat chiuderà con un milione di utili a un incontro (28 ottobre) in cui si parla di problemi di bilancio?”. È questa la domanda che si pongono i sette membri della Rsu, la rappresentanza sindacale interna. “Una domanda che abbiamo posto al direttore e al presidente Remigio Ceroni, rimasta per ora senza risposta” spiegano in una nota i sindacalisti, che hanno mandato anche una pec il 7 novembre.
“Siamo preoccupati, la Steat è il nostro lavoro, ma da sempre è anche la nostra famiglia. Siamo passati da garanzie e serenità, a dubbi concreti sul futuro. Il tutto senza mai un confronto reale” denunciano. Confronto che chiedono “anche perché vorremmo poter contribuire, portare la nostra esperienza e conoscenza del settore”.
Nell’incontro del 28 ottobre con direttore e presidente “ci hanno anche parlato di una rimodulazione del servizio del traporto per Roma, proprio per migliorare i conti e affinare i servizi. Nulla in contrario, ma non sarebbe meglio condividere? Non era logico fin dall’inizio pensare a tre coppie di corse al giorno dal venerdì al lunedì e due nel resto della settimana? Basterebbe parlare anche con chi guida e le questioni si risolverebbero prima”.

Altro nodo è quello delle commissioni per la scelta dei mezzi di servizio, ovvero i pullman: “Ci piacerebbe farne parte, sarebbe logico. Invece niente. Anche qui con spirito di collaborazione” ribadiscono. L’obiettivo è uscire quanto prima dall’incertezza. “Abbiamo chiesto i numeri, ci è stato risposto che il bilancio si approva a fine anno e si pubblica dopo un paio di mesi. Ma noi siamo parte dell’azienda a tutti gli effetti, quindi cominciamo da qui per tenere la Steat sulla rotta giusta: chiarezza e condivisione”.
Per giovedì prossimo la direzione ha convocato un incontro, ma i sindacati, in questo caso la rsu ha condiviso la linea anche con le sigle territoriali, non è intenzionata a partecipare se non ci sarà prima un chiarimento sui conti dell’azienda. “Altrimenti che senso ha? Non ci si siede a una tavolo solo per ascoltare le indicazioni, ma per trattare, discutere, decidere dove possibile insieme” concludono le Rsu.
