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Steat, Ceroni azzera le critiche: ecco i conti. La verità è che abbiamo nuovi servizi, assunzioni e piano di crescita

24 Novembre 2025

di Raffaele Vitali

FERMO – “Attacco  politico ingiustificato”. Inizia così Remigio Ceroni, presidente della Steat, la sua conferenza stampa per chiarire i conti e la situazione all’interno della Steat dopo le critiche di Rsu e centrosinistra. “Attenzione a dire cose non verificate, poi è chiaro che il cittadino si  allontana dalla politica”.

Ha scelto di rispondere “per il buon nome della Stat e del Cda, oltre che per la Provincia che è il socio maggioritario, e i nostri  lavoratori che si impegnano ogni giorno”. Da qui, uno scorrere di slide sui conti. “I cittadini possono dormire sonni tranquilli” aggiunge subito.

L’obiettivo dichiarato è raggiungere il valore record della produzione di 16 milioni di euro, ovvero le entrate lorde. Confermato l’aumento dei chilometri da 3.2 nel 2022 a 4.5 milioni di chilometri del 2025. “Questo significa che i mezzi lavorano di più e meglio”.

Il personale costa 6milioni di euro, di cui 850mila di salari accessori, “parliamo di straordinario, gite e viaggi per Roma”. Più servizi, più dipendenti, che sono oggi 143, 44 in più dal 2022, inizio dell’era Ceroni. “Non credo che sia un dettaglio da poco in una fase di difficoltà del territorio avere chi assume. E di questi solo 5 sono per gli uffici”.

Assunzioni, ma anche investimenti: 10.6milioni di euro dal 2022 a oggi, con il record di 3.5milioni nel 2024, diventati 1.8 nel 2025. “Mezzi più sicuri e meno inquinanti” precisa il presidente. “Obiettivo è investire altri 6,2milioni nei prossimi due anni, 4.5 solo nel 2026, dove verrà realizzata anche una stazione elettrica per i sei nuovi mezzi previsti. Per avere un pullman ci vogliono fino a 20m mesi”. Sono 64 i pullman acquistati fino a oggi, 19 quelli in arrivo nei prossimi due anni.

Nuovi mezzi, anche usati ma di qualità. Su questo anche il direttore della Steat non esita e sorride pensando alla critica di  mancata condivisione dei dipendenti nella scelta, come detto dalla Rsu. “Abbiamo ridotto l’età media del parco macchine a 8 anni. Transfer sceglie la commissione che seleziona i mezzi e chi ne fa parte ha un curriculum adeguato per la valutazione dei mezzi. Figure che appartengono al settore, ci sono due nostri autisti in pensione ma che godono della nostra massima fiducia, c’è il capo officina della Conero Bus e due figure amministrative responsabili delle gare e degli uffici che curano la procedura di gara. Quindi commissione qualificata per valutare i mezzi.

Questione debito. “Quando siamo arrivati il debito era di 9.7 milioni di euro, con conseguenti interessi “che è aumentato a causa di tassi variabili previsti”. A oggi il debito rimborsato è di 5,7 milioni (700mila sono gli interessi  pagati), restano 4.2 milioni.

Tra gli investimenti c’è il FrecciaRoma. “Chiuderemo l’anno con 60mila biglietti emessi, a oggi siamo a 51358. Il sondaggio tra i clienti ha ricevuto soddisfazione. Sappiamo che è una scelta discutibile ripristinare il collegamento su Roma, ma eravamo l’unica provincia senza collegamento diretto. Il progetto prevede una perdita nel primo anno, il pareggio nel secondo e un utile nel terzo”.

Nel dettaglio, a luglio e agosto le entrate hanno pareggiato le uscite. “Il traffico è variabile, dai mille passeggeri gennaio ai 3,6mila di aprile, i 6,5 di  luglio, i 6900 di settembre e via dicendo. Non abbiamo ancora uno storico che ci consente di calibrare il servizio, ma il trend è sopra i 5mila”.

Da qui le sperimentazioni: anziché fare tutti i giorni sei corse, il martedì-giovedì viene tolta una corsa che permette di riequilibrare la spesa. E per novembre, altra sperimentazione: “Abbiamo chiesto nei tre giorni feriali di poter guidare con un autista anziché due”.

Tutto opinabile, ribadisce il presidente, ma i numeri non mentono. “Nei tre anni abbiamo rimborsato i 5.7 milioni di debito e fatto 10milioni di investimenti. Lo ribadisco. Il 60% di questi è coperto dal contributo della regione Marche. Quattro milioni sono a carico della Steat. E le risorse le abbiamo prelevate dalla cassa, come farebbe una famiglia. Noi usiamo per riuscirci il cash operativo, al momento non il cash da disinvestimenti, comporterebbe essere la vendita di  Santa Lucia, o da nuovi mutui”.

Maurizio Laurenzi, membro del Cda, porta la sua esperienza politica: “L’attacco politico ci sta, ma non usare cose non vere. Noi ci muoviamo in maniera trasparente e corretta. I dati sono reali, per cui sì alle critiche, ma usando correttamente le informazioni. Ricordiamo tra l’altro che la Steat non ha scopi di lucro, arrivare al pareggio, e noi facciamo utile, garantendo buoni servizi siamo a posto. Il sindacato giusto che intervenga, ma le strategie le facciamo noi. Sempre pronti a fare correttivi”.  

Sunto finale: “Tranquilli, la gestione è buona. Poi se il presidente della Provincia vuole le dimissioni me le chiederà. Ma chiedere di  resettare un cda che investe, assume, crea nuovi servizi è qualcosa di incredibile”. E su questo il presidente Ortenzi non tentenna: “Ceroni ci aveva presentato in Consiglio il quadro finanziario. Non capisco i rilievi dei consiglieri di opposizione, poi vedremo tra pochi mesi il parere del revisore. Abbiamo un’azienda sana, che da anni lavora al meglio a vantaggio della comunità”.

Non solo: “Ricordo a tutti che la Steat deve dare servizi. E se la linea per Roma presenterà a fine 2025 un passivo sostenibile, che magari porterà a correttivi, resta il fatto che 60mila persone hanno potuto usufruire di qualcosa che non c’era. E con il placet dell’utenza”.

Investimenti fatti, servizi aumentati e prospettive per il futuro: “Stiamo lavorando per la nuova sede della Steat, ci sono accordi sindacali migliorativi firmati, cresce l’occupazione: che deve fare di più?” la chiosa di Ortenzi.

Che incassa anche uno zuccherino dopo l’incontro con il neo assessore regionale Baldelli: “Siamo la regione meno pagata d’Italia e quella di Fermo è la provincia meno pagata. Con l’ex assessore Brandoni abbiamo ricevuto un aiuto sui chilometri, 300mila in più, che ha significato 500mila euro e più lavoro. Parlando con Baldelli è emersa l’anomalia, speriamo che ora intervenga ulteriormente come ci  ha promesso”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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