PESARO – Grazie Ruvo di Puglia, avversario ideale per una squadra in convalescenza come la Victoria Libertas Basket Pesaro. Ma grazie anche a Maretto e compagni che hanno messo in campo più grinta e soprattutto passaggi nelle mani del compagno e non alla prima fila del pubblico come contro Livorno all’esordio. Vince in scioltezza la VL (86-71), che ha dominato dal primo all’ultimo minuto e sblocca così la classifica in vista di un trittico complicato: Roseto, Fortitudo e Treviglio.
L’uomo da temere è il mega pivot di Ruvo di Puglia? Spiro Leka lo affida a Miniotas. Un po’ perché in difesa non lo patisce, ma soprattutto per avere chiari vantaggi in attacco. Miniotas è più tecnico, primo canestro in gancetto, e più veloce, il secondo arriva su rapido contropiede.
A questo si aggiunge la determinazione con cui la squadra è entrata in campo, da notare un paio di raddoppi quando la palla dei pugliesi si ferma vicino alle linee laterali. Si spiega così l’ottimo primo quarto che permette al coach di Pesaro di schierare tutti e dieci i giocatori e di farlo con una logica. Cambi puntuali, come non mai, con tanto di ingresso di Fainke. Il pivot ‘schierato’ direttamente dall’Ad Dalla Salda giovedì’ in diretta televisiva. Che ripaga la fiducia prendendo un rimbalzo e segnando due punti al primo pallone ricevuto in area (23-8).
Difficile iniziare meglio dopo la brutta prova di martedì contro Livorno. Serve, anche perché devono partire messaggi di fiducia verso i tifosi che alla fine sono comunque 3.300.
Il secondo quarto si apre con una tripla di Bertini, decisamente più convincente e meno impaurito dell’esordio. Si carica la guardia a tal punto da saltare un metro sopra Moody per stopparlo con tanta forza che il pallone finisce per diventare l’apertura di contropiede trasformato in due punti facili da Trucchetti.
Dà spettacolo il quintetto dei ‘ragazzini’ più Bucarelli, a cui Leka spiega che il pallone lo deve portare avanti il play dell’Italia under 20, poi lui può inventare. Fainke non sfigura, ma è ingenuo in difesa e commette tre falli banali, più da controllo mancato del proprio fisico che per bravura dell’avversario. Ma ha dimostrato che i minuti in campo li regge.
La Victoria Libertas, a quando uno sponsor sulla maglia? È in pieno controllo. Raggiunge l’incredibile +28 quando Tambone inventa un canestro dei suoi tra una finta e l’altra. Ruvo di Puglia sembra Pesaro contro Livorno, a palle perse banali che rompono il ritmo anche ai giocatori più produttivi, ovvero Brooks e Moody. Il più venti di fine quarto fa felici i tifosi, ‘Vi vogliamo così’, meno Leka che non ama le pause mentali.
Pronti via, tre scatti di Miniotas e Ruvo viene di nuovo seppellita. Corre così tanto il lituano che l’arbitro per stargli dietro si strappa. Pausa, consulto medico e poi la bandiera bianca: la partita si finisce come negli anni 90: due arbitri e via. Buon per loro che il match è di quelli da camomilla e i giocatori in campo estremamente corretti. Felder entra in ritmo offensivo, un jumper dalla media e poi una tripla voluta dopo un paio di palleggi. Maretto è la stella di giornata, in entrambi i lati del campo. Quando segna al volo su assist di Quirino il palazzo esplode nel primo vero applauso (64-40 al 27’) mentre esce per dare spazio a capitan Bucarelli, che aveva brillato nel secondo periodo.
La domanda che si pone qualche tifoso è: ma quando schiaccerà Miniotas? Va sempre in appoggio e purtroppo sbaglia quelli facili. È così che Ruvo di Puglia resta sul -20 e non naufraga. Anche perché la voglia di recuperare palloni, tre di fila nel finale di quarto, è il messaggio a coach Rajola che deve avere pazienza e che la squadra almeno la sua verve, purtroppo non il talento, ce l’ha.
Il quarto periodo è una scampagnata che fa bene a coach Leka per provare assetti, testare la sintonia tra Miniotas e Quirino De Laurentiis insieme in campo, combinazione che sarà utile contro squadre più fisiche. Non a caso sono loro due i protagonisti dei primi tre minuti, quelli che la VL non spreca, evitando così inutili rischi di rimonta. Anche perché Felder non ha alcuna voglia di assaporare di nuovo la sconfitta e la mano l’ha raddrizzata eccome. Ne godono tutti di questo clima di festa, anche Fainke che torna in campo dopo i tre ingenui falli e segna in contropiede (84-58).
Peccato che non ci sia il tempo di godersi la vittoria, perché mercoledì si torna già in campo nel caldo palasport di Roseto contro l’eterno Daniele Cinciarini.