FERMO – Stella tra le stelle, Carlo Macchini è stato accolto a Lido Tre Archi da campione quale è.
Macchini, oggi qui a Fermo, pochi giorni fa a Parigi, nello stesso palazzetto dove era arrivata la delusione olimpica. Che effetto le ha fatto?
“C’è stata sofferenza. Soprattutto il sabato, il giorno della qualifica. Ho davvero sofferto e ho dovuto gestire le emozioni, cercando di surfare e non farmi sopraffare dai pensieri. Una giornata molto tosta”.
Come l’ha superata?
“Grande lavoro della mia mental coach che mi ha accompagnato nel mio mondo fatto di sicurezze. E poi, lo dico, una volta entrato nel palazzetto la tensione è svanita, volata via. Il giorno dopo, quello decisivo, è come se non ci fosse mai stata. In me c’era solo la grande fiducia nei miei mezzi”.
Un’Olimpiade non si cancella, ma…
“Ho lavorato tutta l’estate sun questa gara. Sapevo da mesi che avrei partecipato e l’ho presa come l’occasione per chiudere un cerchio. E così è stato. Da oggi un nuovo capitolo”.
Quali sono le prossime sfide per Carlo Macchini?
“Tra pochi giorni sarò in Sardegna per gli Assoluti, i campionati italiani”.
Con ambizioni?
“La mia è di poter portare in gare il io esercizio, per me e chi guarda, e divertirci. In questo è stata emblematica la gara di Parigi quando ho visto il punteggio. Mi ero così concentrato, che avevo dimenticato tutto. Poi ho cercato il tabellone e ho visto il punteggio e vicino il numero 1. L’obiettivo era fare bene”.
E dopo?
“Sapremo chi andrà a ottobre ai campionati del mondo. La vera gara dell’anno”.
Aver vinto la tapa di Parigi aiuta?
“È meglio, una spintina in più. Ma pi è il direttore tecnico che sceglie i sei nomi. Questo è un Mondiale individuale, ognuno gareggia per sé, che faccia uno o sei attrezzi”.
Nel mentre?
“Ci si allena a Fermo”.
Cosa dire di questa struttura in un quartiere in cerca di normalità?
“Può salvare tante persone. Affidarsi allo spot è un gran modo per sollevare la società in generale. Evviva lo sport e in bocca al lupo. Più sport e meno tempo in strada”.
r.vit.