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Soldi pronti, ma sommersi dalle carte. Imprenditori e banche a confronto: diecimila richieste per i 25mila euro

26 Aprile 2020

FERMO – Credito, la parola che risuona in ogni capannone vuoto, che rimbomba nei negozi chiusi, che ripetono i professionisti senza entrate.

Il Governo parla di pioggia di milioni e di garanzie, ma i problemi sono enormi. Sono emersi durante un lungo tavolo di confronto in prefettura a Fermo, dove è emerso che il rischio, dovendosi affidare a Sace per garantire la liquidità, ci potrebbero volere mesi. “E invece servono ora le risorse” hanno ribadito le associazioni compatte.

“Le garanzie dovevano essere totali, non 80 o 90%. Le risorse si danno, rapidamente, poi si fano tutti i controlli del caso e se qualcuno ha sbagliato paga. Non si può bloccare il sistema in una fase come questa” hanno sottolineato gli imprenditori trovando ascolto dal Prefetto. Anche se quel giorno di banche ce ne erano poche ad ascoltare il monito della dottoressa Filippi che teme che qualcuno possa farsi avanti con soldi pronti per acquistare quote di società e per questo i controlli saranno ancora più ferrei.

Tanti istituti di credito, invece, si sono presentati al tavolo organizzato da Simone Mariani, presidente di Confindustria Centro Adriatico. Banche alle prese con le pratiche, basti dire che ci sono diecimila richieste solo per i prestiti da 25mila euro da evadere con il personale in smart working che deve pensare anche ai mutui e altre direttive, incluse le verifiche per le garanzie dei prestiti più onerosi.

Durante il “Tavolo sul credito” (Banca del Piceno, Banca di Ripatransone e del Fermano, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Popolare di Bari, Banca Sella, Bper, Carifermo, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Ubi Banca e Unicredit) è stato presentato anche un nuovo strumento gratuito per gli associati, un simulatore pensato da Assolombarda e Centro Adriatico, che permette “di costruire una proiezione numerica semplificata, per aiutare le imprese ad individuare la corretta quantità di debito di cui hanno bisogno e per presentare in tempi rapidi le richieste di finanziamento alle banche e stimare la capacità di contrarre nuovo debito, di sostenerne la restituzione e di avviare un confronto con Confindustria e banca” spiega Mariani.

Il punto di partenza è che “il Governo si è focalizzato principalmente nel favorire l'accesso al credito da parte delle imprese attraverso le diverse tipologie di garanzia, coinvolgendo Sace e potenziando il Fondo centrale gestito dal Mediocredito. Per questo – prosegue Mariani – è fondamentale lavorare insieme per garantire al sistema imprenditoriale le risorse finanziare necessarie per rispondere all'urgenza di liquidità e per riprogrammare la ripresa produttiva”.

Fondamentale diventa il Confidi Unico: “Il vicepresidente Santori è un riferimento per le nostre imprese. L'appello che rivolgiamo agli istituti di credito - conclude Mariani - è stato quello di accelerare l'iter istruttorio delle pratiche e di fornire alle imprese risposte chiare e celeri".

redazione@laprovinciadifermo.com

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