FERMO – Il ritrovamento di un documento del 1859 riapre le porte del manicomio di fermo. come sta facendo la mostra di Alessandro Miola a Magliano di Tenna, visitabile fino a domani sera nel torrione medievale.
“Un raro documento che fa parte dell’archivio di Alessio Marucci di San Benedetto del Tronto, studioso e collezionista, dal titolo ‘Commissione amministrativa provinciale di Fermo’, datato 22 giugno 1859, un anno e mezzo prima che la città perdesse la Provincia” spiega Elvezio Serena, studioso fermano per anni alla guida di Italia Nostra.
È la carta che definisce le regole per l’utilizzo “del nuovo ospizio stabilitosi in questa città per le sollecitudini del Consiglio provinciale, dove sono custoditi e curati i dementi poveri di questa Provincia”.
Ed eccole alcune norme da rispettare: non si ricevono demeriti in detto ospizio senza che la Magistratura locale ne abbia dato preventivo avviso a questa Commissione. “Deve essere allegato il certificato del parroco e il documento economico dell’alienato e dei parenti” riassume Serena.
Il documento di accesso prevede che “tutto venga esaminato dalla commissione che deciderà o meno l’ammissibilità. Nel mentre, tutte le spese sono a carico del Comune, che dovrà anche occuparsi del ritorno a casa del guarito”. La carta è firmata da Domenico Ranaldi e Francesco Vitali e ha come allegato il “Modula informativa per l’ammissione dei pazzi nell’ospizio provinciale di Fermo”.
Tra le domande c’è anche ‘se sia stato attaccato altre volte da pazzia, o da altra speciale e rilevante infermità, Epoca dello sviluppo della pazzia e se intermittente o continua, descrizione degli atti commessi come contrassegni della pazzia, Cura domestica e medica usata dal pazzo”. Praticamente una auto anamnesi.
“Sono trascorsi ben 164 anni da quel documento: il mondo è cambiato, prima lentamente, oggi velocemente. Per fortuna nel 1978 è arrivata la Legge Basaglia che ha chiuso ‘ospedale psichiatrico di Fermo, partito nel 1853 come “Casa di Osservazione” presso il Convento di San Domenico, passato nel 1857 nell’ex Convento di San Francesco da Paola, per arrivare nel 1873 definitivamente nel grande complesso dell’Annunziata, dove ha operato fino al 1981” conclude Serena.
