FERMO – Ridurre il mismatch. Una sfida che da anni vede impegnate imprese e mondo scolastico. Una sfida ancora aperta. Lo ricordano Emiliano Tomassini e Andrea Caranfa, presidente e direttore della Cna di Fermo.
Che vorrebbero uscire dal paradosso che vivono: “Le imprese sono pronte ad assumere, ma incontrano crescenti difficoltà nel reperire manodopera qualificata. Non è un problema episodico, ma strutturale”.
Un problema con radici profonde che richiede una vera riforma dei percorsi che portano poi al mondo del lavoro. Di questo sono convinti i due responsabili degli artigiani che prendono spunto da una indagine condotta tra duemila imprenditori in tutta Italia.
“Molti settori strategici come il manifatturiero, l’impiantistica, la meccanica e la ristorazione sono alla costante ricerca di figure qualificate, senza trovarle. Il problema non è la mancanza di lavoro, ma la distanza tra le competenze disponibili e quelle richieste” riprende Caranfa che parla di divario che frena la crescita delle imprese “che invece dovrebbero e vorrebbero accelerare”.
La soluzione più semplice è quella di proseguire nell’investimento sugli ITS e il percorso 4+2, che potrebbe interessare da settembre anche l’Ipsia dopo il Polo Urbani. Ma non solo. “Proponiamo l’attivazione di percorsi formativi brevi e mirati, costruiti in sinergia con le imprese; il rafforzamento dell’alternanza scuola-lavoro e dell’orientamento nei percorsi tecnici e professionali; senza dimenticare la tutela dei mestieri dell’artigianato”.
Dietro le quinte per il mondo del lavoro c’è anche un altro dato allarmante: le dimissioni volontarie: “Sono aumentate del 70% e non sono sempre frutto di una scelta consapevole. Per cui, torniamo parlare anche di qualità e non solo di quantità” ribadisce Tomassini.