SANT’ELPIDIO A MARE – Urne aperte dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Un solo comune al voto nella provincia di Fermo ed è il terzo per popolazione: Sant’Elpidio a Mare.
Si è candidato praticamente mezzo paese, considerando che i quattro papabili sindaco si sono presentati con un supporto totale di 20 liste per 304 possibili consiglieri comunali. Nell’ordine i cittadini potranno scegliere tra Gionata Calcinari, Enrico Piermartiri, Rossano Orsili e Mirco Romanelli.
Dopo un anno di commissariamento, seguito alla sfiducia del sindaco Alessio Pignotti da parte della maggioranza dei consiglieri comunali, 15.030 elettori sono chiamati a scegliere tra quattro figure molto diverse tra loro.
C’è l’empatico Orsili con otto liste, il preparato Calcinari e sette liste, il coerente Romanelli con tre liste e l’outsider Piermartiri supportato da due liste. Ognuno porta con sé un pezzo della città, ognuno ha una anima politica, più definita per due candidati, Calcinari e Romanelli.
È stata una campagna elettorale strana, pochi battibecchi, anche perché tutti presentano al proprio interno un pezzo di quel passato da cui tutti vorrebbero dirsi diversi.
Tanto social, molti incontri territoriali, tra centri sociali, parrocchie e piazze, i candidati non si sono risparmiati. Immancabili anche le cene elettorali, con Calcinari che ha fatto arrivare a Sant’Elpidio a Mare un pezzo di governo Meloni.
Chi vincerà? L’obiettivo è saperlo per l’orario dell’aperitivo, anche se a Sant’Elpidio i ritardi sono sempre stati di casa. Chissà che questa volta non sia decisivo davvero il voto femminile, visto che si preannuncia una sfida all’ultima scheda: le donne chiamate al voto sono 130 in più degli uomini.
I temi chiave sono noti: il futuro della scuola di Casette d’Ete, che ha segnato una ferita tra istituzione e famiglie; i conti del comune, con un bilancio raddrizzato dalla gestione commissariale a fronte di qualche sacrificio, come l’aumento delle tariffe dei servizi; le infrastrutture, con in testa la bretella che taglierà Bivio Cascinare e quella che correrà parallela al Tenna.
C’è poi la partita più complicata: il rilancio del centro storico e dell'immagine della città.
Un centro che è bello, ha angoli unici in provincia, ma non riesce a decollare. E questo nonostante l’impegno di privati che stanno riqualificando a loro spese palazzi per creare una ospitalità diffusa e di qualità. Ma serve di più, serve un vero piano, servono idee e risorse. Serve, innanzitutto, la convinzione che quanto si ha conta davvero, dal museo della calzatura ai Crivelli.
Sant’Elpidio a Mare ha, infine, bisogno di promozione, di identità. Il nuovo sindaco dovrà essere un bravo ‘venditore’ della sua città, che troppo spesso viene confusa con la sorella che bacia il mare, ovvero Porto Sant’Elpidio.
Basterà il primo turno? Difficile immaginare che uno dei quattro prenda il 50% dei voti, in caso contrario ballottaggio l'8 e 9 giugno.
r.vit.