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Sant'Anna, la comunità famiglia dove i minori costruiscono il loro futuro. Maja: oggi lavoro e vado all'università

5 Novembre 2025

di Raffaele Vitali

FERMO – “Una inaugurazione affettiva” la definisce don Vinicio Albanesi. Il presidente della fondazione Sagrini, Padre Sante Pessot è al suo fianco. “Abbiamo a lungo affittato la struttura con la comunità Arcobaleno, poi l’abbiamo comprata. Abbiamo aperto il centro The Tube e ora l’arrivo della comunità Sant’Anna dedicata ai minori”.

Da un palazzo di  Santa Petronilla a un grande spazio al piano terra del comunità, pieno di luce e con un cortile utile per nuove attività: è la nuova casa dei minori che il Tribunale affida al team capitanato dalla psicoterapeuta e coordinatrice della comunità Sant’Anna, Lucia Cwnsi. Capienza dieci posti, oggi sono 11 (la maggior parte dallo nord delle Marche, ndr) più due madri, normalmente non previste, ma in emergenza nessuno si tira indietro.

“Inauguriamo un atto d’amore civile, non un semplice spazio. La città è orgogliosa di voi” è il messaggio carico di speranza che lascia a tutti Micol Lanzidei, assessora alla Cultura e avvocata, una che con Sant’Anna ha avuto a che fare proprio in aula.

 “Il cda della Fondazione – chiarisce padre Sante – non ha avuto dubbi nel dire sì. 15 anni fa con don Vinicio mi disse un albero in mezzo al deserto muore, in mezzo a una foresta cresce. Da qui la collaborazione”. L’inaugurazione diventa un riconoscimento a chi ci lavora e per i ragazzi che hanno abbellito la casa come se fosse la loro.

“Per noi è un luogo felice, io e miei due bimbi abbiamo trovato davvero la nostra casa” racconta una delle ospiti. le due ragazze ‘adolescenti’ parlano di “luogo sicuro, è la nostra famiglia”. Per i bambini è gioco, ma soprattutto sicurezza. “Una casa nuova in cui sto bene, qui gioco e ho amici” ribadisce un altro dei più piccoli.

“Questa è davvero un’abitazione, alcuni da anni vivono con noi nella quotidianità. Anche da cinque anni. probabilmente resteremo la loro casa per altri anni. Alcuni speriamo di accompagnarli fino al diploma, perché poi a 18 anni devono lasciare le comunità. Ma lavoriamo per un post grazie alla rete territoriale” spiega Censi.

Storia di successo è quella di Maja che sorridente si siede al fianco di don Vinicio: “Un lavoro lungo con me. Sono stati fondamentali, mi hanno supportato e creduto in me. Anche quando io non ci credevo. Sono stati e continuano a essere parte della mia vita, sono la mia famiglia”. Oggi Maja vive a Fermo con altre tre ragazze e si è iscritta all’Università: “Studio Scienze dell’Educazione, mi piacerebbe fare questo lavoro. Intanto un giorno a settimana vengo ad aiutare, mi sembra il minimo. Ho anche un lavoro”. È il volto della tra qualità e il primo esame, “ho preso 29”, è il regalo che don Vinicio aspettava.

“vedete – ribadisce il monsignore - lei ha una vita, una prospettiva, ed è cresciuta qui con noi . Maja è riuscita a capire e carpire il suo futuro. e tutto questo non avviene nell’eccezionalità, ma nella normalità, nel quotidiano”.

La nuova location è funzionale per i ragazzi, aumentano i legami sociali e migliora la connessione con la città. “Uno spostamento faticoso ma funzionale” aggiunge Lucia Censi. Domenica in un’altra comunità gestita dal mondo di don Vinicio, a Cupra, un battesimo. “C’erano bambini di tutto il mondo, arrivati da continenti diversi. Mi sono chiesto che sarà di loro? Nella nostra storia i primi anni sono determinanti, troviamo quei ricordi che ci restano impressi. L’attenzione deve essere massima. Per questo partirà una nuova iniziativa, invece dei genitori affidatari cerchiamo degli zii che permettano ai ragazzi di vivere al meglio anche i momenti di festa”. Il nuovo percorso sarà lanciato a Natale.

Tornando a Casa Sant’Anna, è il momento degli educatori a cui don Vinicio consegna un regalo: Sara, Eleonora, Rosalinda, Alessandra, Marco Giuseppe, francesca, Valeria, Lucia e Jessica. “Dobbiamo essere equilibrati, non dobbiamo sostituirci alla madre che non c’è. Trovare elementi di sintonia, capire capricci e dipendenze. Siamo contenti e siamo felici”. Come regalo per la comunità, una Polaroid “perché i bambini stanno riscoprendo il piacere dell’immagine”.

L’assessora Micol Lanzidei aggiunge: “Santa Caterina è il mio quartiere, qui ci sono cresciuta. Vedo queto complesso cambiare e oggi vivere. Credo che questa esperienza di queto matrimonio, tra la comunità di Capodarco e la Fondazione Sagrini inorgoglisce la città. La Fondazione dimostra sempre lungimiranza e accoglienza. La comunità Sant’Anna è un rifugio per minori e per quelle mamme che vivono esperienze dolorose, lo sradicamento dal proprio contesto familiare. Questo è un luogo protetto e vivo accogliere ha un senso preciso, è accompagnare senza sostituirsi, proteggendo senza chiudere. In comunità, la persona comincia a ricucire la propria identità, la fiducia nel prossimo e nel futuro. e poi qui c’è l’inserimento nella società. Che abbiate portato una ragazza fino alla maturità è la conferma del lavoro che funziona”.

Il viceprefetto Di Rollo l’ha visitata, muovendosi tra le varie stanze, tutte doppie ampie: “Un luogo di solidarietà sociale, come da articolo 2. Da parte nostra c’è la massima vicinanza e un grazie per quanto fate”.

Sono tanti gli amici che accompagnano la ‘Casa’, tra di loro il cento sociale San Marco con il suo presidente Claudio: “Ci siamo conosciuti con l’iniziativa Viva Vittoria Fermo, possiamo fare tanto insieme. Il lavoro degli educatori è incredibile, noi vi saremo sempre vicino”.

Il sorriso di ogni bambino, si muovono da un angolo all’altro della stanza durante l’inaugurazione, è per tutti il premio più atteso, ora sta al quartiere far sentire Sant’Anna la casa di tutti.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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