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Santa Petronilla, il problema c'è. La politica si divide, i cittadini chiedono attenzione. "Fermiamo il degrado"

23 Ottobre 2021

di Francesca Pasquali

FERMO - Il caso Santa Petronilla approderà in Consiglio comunale. Le proteste di una parte dei residenti sono confluite in una mozione protocollata dalla Lega.

Il gruppo consiliare del Carroccio ha anche avviato una raccolta firme da presentare il giorno della discussione in aula. Mappatura degli edifici pubblici e delle situazioni di disagio sociale e più telecamere di sicurezza, le richieste della mozione.

Che è un po' quello che è uscito fuori dall'incontro di martedì sera. Quando una trentina di residenti si sono ritrovati al centro sociale per discutere assieme ai tre consiglieri della Lega dei problemi del quartiere. Poco edificante il quadro emerso. Che parla di un crescente degrado, concentrato soprattutto nella zona che lì chiamano del centro commerciale. E di un gruppetto di ragazzini che, da un paio d'anni, va in giro a far danni, rendendo la zona poco sicura. Gli stessi che, italiani e stranieri, la maggior parte minorenni, infastidiscono i residenti, sentendosi intoccabili.

Per gli abitanti, esasperati, la responsabilità è del Comune che avrebbe abbandonato Santa Petronilla a se stessa. Perciò chiedono più attenzione e interventi mirati. Parole che hanno suscitato la reazione di Alberto Scarfini, nato e cresciuto nel quartiere, «ma che i figli non li fa crescere qui», sottolineano i residenti. Per l'assessore a Sport e Bilancio è il punto di partenza a essere sbagliato.

Cioè non avrebbe senso concentrarsi solo su ciò che non va, perché prima era peggio. Ripercorre il fatto nei sei anni di amministrazione Calcinaro, Scarfini. Asfalti, area cani, piazzetta e una serie di attività, con per fulcro il centro sociale, che però va riqualificato. Che «Santa Petronilla non è il Bronx», come il quartiere è stato appellato più volte nell'incontro di martedì, ci tiene a sottolinearlo.

Come sottolinea l'attenzione che il Comune ha riservato al quartiere. Ma che ai residenti non basta. «Quando la stani – la replica dei consiglieri della Lega Lorenzo Giacobbi, Luciano Romanella e Gianluca Tulli –, la giunta Calcinaro spaccia per propri gli interventi nel sociale portati avanti dai cittadini a proprie spese. Stalla per il cavallo di contrada e animazioni correlate, citate come fiore all’occhiello del programma di riqualificazione, non le ha progettate né le paga il Comune, ma sono frutto di idee e quattrini della contrada».

«Il sindaco Calcinaro – prosegue il Carroccio – dovrà dimostrare in Consiglio che il suo continuo rimandare “all’apertura al dialogo” non è solo un vuoto slogan, perché chi amministra deve avere la lungimiranza di guardare al futuro». E ancora: «Senso di appartenenza, volontariato e collettività sono andati scomparendo, sostituiti dall’aumentare di problematiche sociali, microcriminalità e degrado che non vanno minimizzati».

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