ANCONA – L’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera delle Marche, Michele Caporossi, quando parla di sanità marchigiana è un fiume in piena. Non solo perché oggi ha deciso di candidarsi. “La sanità non può più essere terreno di propaganda o strumento di consenso. Servono competenza, visione e capacità di governo. In questi anni ho visto troppe improvvisazioni” sottolinea.
Volto di punta del ‘Progetto Marche Vive’ al fianco di Matteo Ricci, Caporossi entra poi nel dettaglio: “Il risultato è che il 10% dei marchigiani ha rinunciato a curarsi. È un dato drammatico, che segna il fallimento della politica sanitaria degli ultimi cinque anni”.
Una soluzione per lui è “un algoritmo regionale per ridurre le liste d'attesa e razionalizzare i servizi. »Abbiamo già gli strumenti per leggere in tempo reale le disponibilità di ricoveri, interventi, prestazioni ambulatoriali e diagnostica. Quattro anni fa presentammo questo progetto, ma fu ignorato. Oggi vogliamo realizzarlo davvero, con una vera unità di crisi regionale composta da tecnici e specialisti, non basata sullo spoil system”.
Per Caporossi serve poi un ulteriore investimento: “Le Marche sono tra le regioni più longeve d'Italia: non possiamo lasciare famiglie e operatori soli. Servono percorsi formativi specifici per professionisti dedicati all'assistenza degli anziani, così da garantire qualità della vita, prevenzione e continuità assistenziale. La nostra proposta è trasformare l'attuale Dipartimento Sanità in un Dipartimento One Health, capace di governare tutti i determinanti di salute: dall'ambiente al lavoro, dalle cure all'inclusione sociale”.