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Sanità, il futuro è già oggi. Livini: "Tracker, biosensori e studio del Dna. Potremo anticipare le malattie"

13 Novembre 2025

FERMO – Il training del neo assessore alla sanità Paolo Calcinaro è appena iniziato. Incontri, richieste e anche stimoli. Come quello che arriva da Licio Livini, presidente dello Iom di Fermo e già direttore generale dell’Asur. Una riflessione sul mondo dei sensori e della telemedicina, quel futuro che è sempre più presente.

“Quando saliamo su un’auto, siamo circondati da sensori. Forse ci sono persone là fuori che sarebbero felici di guidare senza alcun quadro strumenti, basandosi unicamente sul loro intuito e sulla loro esperienza. Ma la stragrande maggioranza comunque – sottolinea Livini - non guiderebbe un’auto che non dia un feedback e questo è stato chiarito già alle case automobilistiche per avere sempre più auto intelligenti e di lunga durata. Al contrario, non abbiamo mai domandato le stesse cose per il nostro corpo e in realtà sappiamo più sulla salute delle nostre auto che sulla nostra salute”.

È il mondo dei biosensori personali. Un assaggio è sul polso di molte persone: “I nostri orologi ci monitorano già la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, i cicli del sonno, i suggerimenti sulla alimentazione e sulla attività fisica”.

Per gli atleti i sensori spesso si usano su tutto il corpo, con tecnologie di monitoraggio minimamente invasive, affidabili ed accurate 24 ore al giorno, che monitorano come i loro segni vitali e i principali metaboliti del sangue si innalzino e si abbassino in risposta alla dieta, allo stress, all’allenamento e alla competizione.

“Ora aziende stanno studiando analizzatori di respiro portatili che possono diagnosticare malattie infettive e patologie infiammatorie e addirittura tumori. Altre società – prosegue Livini - lavorano sulla progettazione di capi di abbigliamento con sensori che possano tracciare i biomarker e addirittura biosensori nei sedili delle auto che inviano segnali di allarme al quadro strumenti del cruscotto”.

Il futuro? “Le famiglie saranno monitorate da biosensori indossabili, da piccoli dispositivi domiciliari e da impianti che ottimizzeranno la nostra salute e salveranno anche vite umane suggerendo la migliore alimentazione, rilevando cadute, infezioni e malattie. In presenza di anomalie, probabilmente un medico in videoconferenza, assistito dalla intelligenza artificiale, potrebbe inviare un mezzo di soccorso o farmaci direttamente a casa della persona in difficoltà”.

I tracker oggi in commercio sono in grado di raccogliere milioni di informazioni giornaliere. “Se si riuscisse ad accoppiare i dati  rilevati con le informazioni genetiche contenute nel nostro DNA, ci sarebbe la possibilità di salvare tante vite umane senza aspettare i sintomi della malattia” prosegue l’ex dg.

I dati potrebbero cambiare l’approccio delle persone verso i medici, che spesso vengono chiamati solo se  sintomi persistono o si ripetono. “Questo tempo di attesa si sta allungando sempre più a causa della combinazione di scarsità dei medici e aumento di pazienti, soprattutto della generazione boomer del periodo della forte crescita demografica”.

Essendo i medici l’unico canale di cura, l’attesa diventa inevitabile secondo Livini. “Il lavoro arretrato potrebbe presto essere cancellato grazie a tecnologie che danno ai medici la possibilità di condurre visite domiciliari in videoconferenza”. E sono già diversi i progetti anche a livello regionale che si stanno sperimentando. In particolare nelle aree interne, dove avere un medico di base è ormai una scommessa.

“Negli Usa ci sono moltissime aziende che cercano di mettere a punto test fulminei del DNA super focalizzati, che possano offrire diagnosi precoci e accurate di una vasta gamma di affezioni e che possano persino stimare la velocità di invecchiamento biologico. Alcuni esami addirittura mirano a rilevare la firma genetica di tumori e di altre malattie, anni prima che possano normalmente essere scoperti”. Non è qualcosa di lontano o di fantascientifico, è realtà. “Potremo anticipare lo sviluppo dei tumori con uno studio della genetica. Non ci son dubbi che il nostro approccio imperfetto alla medicina, basato innanzitutto sui sintomi, sta per cambiare, perché avremo la possibilità di intervenire prima che questi compaiano”.

Per entrare nel futuro, però, ci sarà bisogno di una vera connessione tra sistema e cittadino “per intervenire prima di sentirci male. Molte malattie in fin dei conti, sono geneticamente rilevabili prima che diventino sintomatiche”.

Il ‘nodo’ sarà la gestioen del Dna, dei dati sensibili. “Per molti sarà un passo eccessivo per poter approdare ad un mondo in cui moltissimi esseri umani faranno da sentinelle per avvertire quando siamo sotto attacco, anche per la comparsa di probabili crisi sanitarie pubbliche. Qualcuno dovrà analizzare le informazioni archiviate in un data center di un biocloud appartenente ad un sistema sanitario mondiale ed elaborare i dati  per un fine comune che è il benessere collettivo.  Ma la gente scambierà la propria privacy per arrestare anche una possibile pandemia?” conclude Licio Livini.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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