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Sanità, i numeri premiano Fermo: meno mobilità e nuove assunzioni. "Amandola? Ospedale vero, pronto il piano per il personale"

1 Marzo 2024

di Raffaele Vitali

FERMO - Il direttore generale Roberto Grinta che parla con il sottosegretario Aldo Salvi, il direttore amministrativo Alberto Carelli e quello sanitario facente funzioni Andrea Vesprini che dialogano con l’addetto stampa Fedeli, questo in attesa di Filippo Saltamartini e Francesco Acquaroli che hanno chiamato i vertici dell’Ast di Fermo in Regione, davanti alla stampa, per fare il punto sullo stato della sanità.

Un prologo di quello che accadrà tra qualche settimana quando andrà in scena il consiglio comunale aperto a Fermo, in cui l’attuale maggioranza dovrà dare più di una risposta alla politica. Andando oltre i numeri lusinghieri mostrati dal direttore generale Grinta, che ha incassato più di una volta il plauso dei vertici politici delle Marche.

L’assessore stava per dare il via alla lettura dei numeri, in sala anche il consigliere regionale Marco Marinangeli e l‘ex onorevole Mauro Lucentini, ma poi ha lasciato subito a Roberto Grinta. “A Fermo abbiamo un solo distretto punto di forza o debolezza? Rispondiamo a 170mila abitanti con un indice di invecchiamento dl 28% (popolazione over 65). E lo facciamo con 1684 dipendenti, il 71% in ambito sanitario, il 55% a livello ospedaliero”.

Tra i numeri che Grinta sottolinea con più soddisfazione c’è quello del personale: “Le dotazioni organiche sono cresciute: +21%, soprattutto a livello di infermieri e Oss. Questo grazie anche alle buone relazioni con i sindacati”.

Quello che ha colpito Salvi, ma anche Saltamartini, è il numero dei ricoveri. Non tanto per i 12mila in un anno, quanto per il fatto che il 50% è per la parte chirurgica. Il 78% dei ricoveri è legato a fermani, il 15% per assisiti di altre province regionali, il 7% mobilità extra Marche. “Tra i ricoveri aumentano quelli ad alta complessità, +8.4% grazie ai nostri professionisti”. Non solo: la mobilità passiva intra regionale è diminuita del 5.3%, a fronte di un aumento dell’uno per cento della mobilità attiva. “La nostra è un’azienda sana che lavora non solo per il territorio”.

C’è tanto ancora da fare, soprattutto in vista dell’apertura die due nuovi ospedali: Amandola e Fermo. Ad Amandola pronto soccorso, day surgery, medicina generale e “siamo riusciti a far inserire i medici di medicina generale all’interno. Importante il livello di investimenti in tecnologia” spiega Grinta.

Ci tiene l’assessore Saltamartini: “Amandola riceve un trattamento importante, si trasforma da ospedale di comunità a uno di base per acuti, con medicina chirurgia, ortopedia e un pronto soccorso che copre un territorio moto vasto, che tocca tre province. Lo abbiamo inserito nel piano socio sanitario e Grinta lo deve portare in esecuzione. Credo che Amandola sia una bella opportunità per tanti giovani medici e infermieri di tornare, non troveranno più il vecchio plesso, ma un ospedale nuovo ed è una sfida per dei medici che potrebbero svolgere ad Amandola un ruolo particolare”.

Il tempo dirà se va così: “Per Amandola il piano occupazionale è pronto, abbiamo individuato le varie figure professionali, ma soprattutto abbiamo quattro step di procedura di attivazione dell’ospedale. Ogni step muove il personale” aggiunge Grinta.

E Fermo? 372 posti letto, 32 di degenza intensiva e 52 di diurno. E poi ci sono i 26 milioni di euro di investimento in tecnologie per un  ospedale su tre livelli. “Fermo è un ospedale di primo livello con specializzazioni di secondo livello” riprende Saltamartini.

E aggiunge Aldo Salvi: “In questa Ast c’è una visione moderna di erogazione della salute. Una spinta ai day hospital e ai day surgery, piuttosto che ai ricoveri. C’è un aumento della complessità dei ricoveri. E c’è uno sviluppo di cura delle patologie croniche”. Considerando che in prospettiva Fermo avrà uno degli ospedali più moderni d’Europa, la tecnologia e il personale sarà ancora più importante.

“Assumeremo in breve tempo i medici necessari per Gastroenterologia, potenzieremo l’Oncologia e lavoreremo sui macchinari”. Incluso quel robot atteso da anni su cui Saltamartini chiarisce: “La regione è pronta ad aiutare l’Ast, che ha autonomia nell’acquisto se serve, aumenteremo le risorse, di certo gli ottimi specialisti meritano il robot”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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