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Rivoluzione Dalla Salda: "La VL va ridisegnata, troppa gente: prima la società, poi la squadra. I contratti? Decido io"

4 Luglio 2025

di Raffaele Vitali

PESARO – ‘Comando io e mi prenderò anche la responsabilità delle scelte’. Questo il sunto delle parole di Alessandro Dalla Salda, nuovo amministratore delegato della VL Pesaro che si è seduto al fianco di Andrea Valli e Franco Arceci, presidente della società e del Consorzio.  Il punto è che nel modello Dalla Salda ”c’è chi dirige, chi allena e chi gioca”, ma a Pesaro in ogni voce ci sono troppe persone.

LA SCELTA

“L’amministratore delegato è una figura necessaria, lo sapevamo anche un anno fa dopo l’uscita di Ario Costa. Poi altre priorità, da affrontare in tempi stretti, e io ho tenuto il ruolo. Oggi siamo qui, con Alessandro. Si è trovato l’incrocio tra le nostre esigenze e le sue aspettative. Io cercavo una figura con tre caratteristiche: esperienza pluriennale nel settore, oltre che nel ruolo; capacità di far crescere le risorse interne; programmazione a medio e lugo termine. Dalla Salda ha tutto questo” spiega il presidente Andrea Valli.

Aggiunge Arceci, che parte dal contratto triennale con l’AD: “Abbiamo deciso di investire nell’organizzazione e quindi nella crescita della società. Dalla Salda non era l’unica scelta possibile, ma abbiamo visto in lui forza, ambizione, autorevolezza. Ma c’è anche un altro aspetto, ha una visione moderna del suo ruolo, non guarda solo al campo da gioco, ma anche alle scrivanie. Questo è un messaggio ai tifosi e agli sponsor: siamo concreti e ambiziosi. Presto daremo soddisfazioni”.

IL NUOVO AD

“Non sono molte le società che hanno un amministratore delegato. Farlo in un club così prestigioso e iconico, per chi vive il basket, è motivo di soddisfazione e responsabilità che accetto perché è il mio lavoro” esordisce Dalla Salda.

Scherzando ammette: “Ero rimasto senza lavoro, sarei rimasto a Napoli avendo un contratto ma la nuova governance ha cambiato progetti. Potevo stare fermo, ma la mia passione il mio lavoro non mi vedono mai fuori dal sistema. E così dopo tanti anni rivirò la A2, farlo a Pesaro ha un significato speciale”. Parla di sfida: “Complicata e stimolante”.

Ha subito cercato di far capire a tutti come lavora: “Non sono un bocconiano, sono uno che è cresciuto dentro un club come quello di Reggio Emilia, dal 2006 sono un Ad. Amo organizzare le società, ho un metodo chiaro e può piacere o no”.

Aree distinte, con una cabina di regia che guida con polso: “Sono cinque le aree: comunicazione, ufficio stampa e social; area affari generali con le due segreterie; area ticketing che a Pesaro è fondamentale come fonte di ricavo, visto che i diritti televisivi sono quasi inesistenti; area sportiva divisa in settore giovanile e prima squadra. A capo di ogni area ci sarà un responsabile”.

Sa che deve lavorare per passare dal ‘modello Reggio Emilia’, dove è cresciuto, al modello VL dove abbiamo tutto “ma dobbiamo trovare soldi e per questo chiederemo uno sforzo anche ai tifosi, non possiamo essere la seconda squadra per presenze ed essere indietrissimo per incassi. Anche i tifosi se vogliono i risultati devono contribuire”.

È a Pesaro da pochi giorni. “La prima fase è quella dei colloqui con chi è già all’interno come dipendente o collaboratore. Sono partito da quello che non è tecnico sportivo. Fatto questo, coniugherò le mie idee con i contratti sul tavolo e presenterò il mio organigramma. Non amo lavorare con tante persone, mentre qui ce ne sono molte. Per cui, l’organico verrà asciugato per cambiare quanto fatto qui, per anni in modo fantastico ma che oggi richiede altro”.

Una prima indicazione che fa tremare qualche sedia, nei prossimi giorni se ne capirà di più: “Abbiamo obiettivi sportivi che devono partire dalla ristrutturazione aziendale. Fatto il primo step, una società solida, lavoreremo sul tecnico. Grandi nomi? Questo è uno sport in cui la forza del club è prioritaria”. E questo forse è il pensiero che più lo avvicina al sistema Costa, che ha sempre tutelato i conti e l’organizzazione per poter così garantire la squadra.

“Obiettivi? L’anno scorso, da retrocessi, si è arrivati undicesimi. Significa che qualcosa che non va c’è. Per cui dovremo intervenire dove possiamo. Qui ci sono giocatori con contratti pesanti, rivaluteremo ogni passaggio. Il nostro non è un tavolo libero, ovunque siamo strapieni di persone”.

Primo anno? Sistemiamo società, indicazioni chiare tecniche e costruire un roster di avere soddisfazioni. Ma se questo gruppo è arrivato undicesimo, non è che con me si diventa uno squadrone. Poi, dopo questo anno tutto sarà facilitato e potremo incidere e intervenire con più tempo dal punto di vista tecnico”.

Fatto questo, “poi dovremo andare su. Pesaro per tutti noi è basket. Oggi è capitale della cultura, ma Pesaro è famosa per la pallacanestro. E questo ancora oggi per quel poco che capisco, ancora c’è. Ci sono i campetti, c’è la passione, ma dobbiamo dare a tutto questo una squadra in cui identificarsi. Per cui, ci vuole pazienza. Sia chiaro, se posso vincere vinco, e ho vinto tanto. Se capita l’occasione la prendiamo, anche da non favoriti. Ma prima vanno mese in ordine tante cose” ribadisce l’AD.

Non ha un budget in campo, “ma abbiamo alcuni imprenditori che ci sono vicini e hanno alzato il loro livello. Son i cosiddetti secondi sponsor. Ma come sostituire la famiglia Beretta? Farò questa analisi anche con il nuovo responsabile marketing e poi cercheremo l’azienda migliore. È un mio compito, non ho qualcosa in mano, ma mi impregnerò. Non dobbiamo neppure buttarci via, la VL merita e sono certo che chi vedrà il nuovo corso potrà capire che qui potrebbe avere un ottimo ritorno anche di immagine”.

Sui contratti è ancora più chiaro: “Dobbiamo alleggerirci, abbiamo troppi giocatori che non sono più dei giovani, che arrivano da una stagione pesante in cui è mancata la reciproca soddisfazione. Come ci si libera è semplice: ‘non rientri più in questi piani’. Poi il mercato dirà se verrà assorbito o meno. Se accadrà saremo bravi e troveremo giocatori più funzionali, se rimarranno vedremo cosa fare e come usarli".

Però bisogna essere chiari, anche di fronte ai biennali. "Il messaggio ‘cercati un’altra squadra’ c’è, vedremo, ci vuole un po’ di pazienza ma in breve tempo ci sarà qualche novità che alleggerirà conti e team” conclude riservando un pensiero finale a coach Leka: “Se prendi un AD si fanno valutazioni anche sullo staff tecnico. Farò le mie proposte, di certo dopo averci parlato quando arriverà a Pesaro. Poi, come ho spiegato bene, decido io. Ma c’è tempo”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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