di Raffaele Vitali
TORINO/SMERILLO – Le Parole della Montagna tagliano la sedicesima edizione e si meritano una vetrina nello stand della Regione Marche all’interno del Salone del Libro. Dal 17 al 20 luglio Smerillo è il cuore del pensiero, che poi si allarga ad altri comuni che “sono piccoli, non hanno nulla se non bellezza”. La scelta è caduta su Montefalcone Appennino e Monte San Martino.
Smerillo è il più piccolo comune della provincia di Fermo che come attività conta solo su ottimi ristoranti che fanno da corollario alla bellezza del luogo. “Il nostro nulla è diventata la condizione fantastica per ambientare un festival che vuole parlare al cuore dell’uomo. Per farlo non bisogna avere distrazioni e Smerillo con i suoi panorami a 360 gradi è perfetto” spiega Simonetta Paradisi, direttrice artistica del festival.
Filo conduttore è anche la montagna, “simbolo del rapporto tra uomo e dio con la sua inaccessibilità, con la vetta lontana a cui tuti bramano. La difficoltà della salite è poi una restituzione di esperienza unica dal lato umano, spirituale. La conquista della vetta comporta l’esaurimento dell’esperienza, noi invece recuperiamo l’esperienza spirituale dell’ascendere” prosegue.
Anima da sempre è Antonio Vallesi, per dieci anni sindaco di un comune “che ha il vantaggio di essere svantaggiato”. La viabilità difficile, la poca accessibilità che permette però “di vivere la natura e di riportarsi a casa, quando si partecipa, arricchiti”: i relatori dormono a casa del sindaco, diventano amici.
Il festival è gratuito, è una scelta. “Lo capiscono anche gli ospiti che spesso ci aiutano con i loro cachet. Passiamo dall’alpinista famoso a quello che invece comunica il suo stimolo e sa arricchire chi ascolta. Smerillo è in grado di riattivare la fantasia, la natura. Al contempo riempiamo le strutture e quindi parliamo anche di economia” prosegue Vallesi che supporta Simonetta Paradisi dal primo giorno, insieme con un gruppo di giovani operativi.
La parola scelta per il 2025 è ‘precipizio’. “Una parola che si lega alla montagna. Precipizio no è precipitare, che avrebbe un impatto negativo. È lo stare sull’orlo, da cui si può anche cadere, ma da cui si può vivere il momento e superare le incertezze e si svolta. È un momento fondamentale della vita di goni uomo. Don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova, sarà uno degli ospiti, racconterà la caduta a anche il riprovarci. La parola sta perdendo significato, siamo felici che la regione l’abbia messa al cento delle suo politiche culturali. In passato abbiamo usato fragilità, respiro, cordata, ogni parola è stata legata a un momento della vita che si stava vivendo”.
E all’improvviso passa davanti allo stand della regione il ministro alla Difesa, Guido Crosetto, con il presidente della Regione Piemonte. Non può che fermarsi, attratto dalla grande immagine della piazza di Ascoli Piceno scelta come sfondo. Chiede informazioni sul festival, saluta a distanza il presindete Francesco Acquaroli prima di lasciare spazio all’assessora Chiara Biondi con un iconico ‘viva le Marche’.
“Un borgo affascinante e suggestivo, che si anima con le Parole della Montagna. Noi cerchiamo di coniugare cultura e turismo e questo è davvero un esempio” riprende l’assessora. Aggiunge la dirigente Daniela Tisi: “Antonio e Simonetta hanno realizzato un festival sua rupe di arenaria con i Sibillini come skyline. Con il loro festival tra l’altro uniscono più province, sono stati un modello per il percorso di rete che come regione favoriamo”.
Quello che il festival offre è la possibilità di vivere un momento storico riflettendo. “Vogliamo aiutare le persone a cogliere le opportunità. Ci sono filosofi che parleranno di una corrente filosofica che ha studiato che vivendo nell’indeterminatezza si riscopre la creatività.
Ecco, creatività sarà la seconda parola da abbinare a precipizio anche durante laboratori e passeggiate con le campane tibetane per arrivare la biblioteca umana” conclude Simonetta Paradisi che annuncia un altro ospite, il professore di Marketing della Bocconi che atterrerà poche ore prima da Tokyo appositamente per raggiungere Smerillo e parlare del ‘marketing dell’ignoranza’, del lato nero dell’economia che sa approfittare dell’inconsapevolezza dell’uomo. “E ci regala la sua presenza” conclude Vallesi sorridendo e alzandosi dal salotto della Regione Marche, posizionato proprio all’ingresso del Salone del Libro di Torino.