FERMO - “Ascolto, confronto, partecipazione”. Matteo Ricci è sempre più in campagna elettorale in vista del voto regionale che dovrebbe tenersi a settembre. Dovrebbe, perché ancora manca l’ufficialità.
L’europarlamentare pesarese è pronto a partire con una nuova iniziativa on the road. Il 23 maggio sarà ad Ancona, poi viaggerà per tutti i comuni marchigiani. Ne toccherà 225, pianificando 20 tappe di vero confronto con sindaci, imprenditori e cittadini: il tutto in 40 giorni.
“Voglio ascoltare e toccare con mano tutte le comunità della nostra regione affinché si possa costruire realmente un confronto che tenga conto di tutti i marchigiani e che renda partecipe ogni realtà delle Marche. Noi vogliamo essere un cambiamento vero per questa regione, per questo dobbiamo ascoltare tutte e tutti. Vogliamo costruire le Marche grandi”.
Il refrain è unico: “I marchigiani sono stati abbandonati in questi cinque anni, nessuno li ha ascoltati. Per me sarà un viaggio formativo e al contempo mi permetterà di renderli partecipi del cambiamento che desideriamo dare alla nostra regione”.
Parole che non sono piaciute a Francesco Baldelli, assessore regionale di Fratelli d’Italia: “Ricci passa dalla bici elettrica, scarica come il Pd, e parte per uno stage formativo per ascoltare i territori. Devo dire che fa tenerezza il suo ipercinetismo”.
Per l’assessore Baldelli Ricci si conferma “l'uomo solo al comando. Ma è anche quello che ha sempre boicottato gli incontri con i suoi ex colleghi sindaci, appuntamenti organizzati per discutere di questioni strategiche per l'intera regione, a partire dalla Ferrovia Adriatica. Conosciamo bene lo stile del suo partito che, in 40 anni di governo delle Marche, non ha mai ascoltato né toccato con mano le reali esigenze dei marchigiani”.
Unna visione quindi parallela a quella del candidato di centrosinistra: “Ascolta? Al momento ha solo saputo insultare gli avversari. Per fortuna, i marchigiani però ci vedono bene e sapranno svelare il bluff del globetrotter del PD, lo stipendiato da Bruxelles che usa il seggiolino europeo per proporre il «sistema Pesaro», oggi al centro delle cronache giornalistiche giudiziarie nazionali, a tutte le Marche. Il tempo per gli stage retribuiti di politici che fanno finta di ascoltare e fanno ciò che vogliono per se stessi è terminato da un pezzo. Il presidente Acquaroli, con tuta la Giunta, sono 4 anni che ascolta”.