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Ricci, bordate europee sulla Meloni: "Il governo chieda la proroga del Pnrr o si blocca tutto". E poi critica le riforme

28 Dicembre 2025

Osservatorio privilegiato quello di Bruxelles, perché da lì Mateo Ricci, europarlamentare e tra i leader nazionali del PD, può guardare l’Italia e valutare alcune mosse senza esserne direttamente parte. il tuto senza fermare l’attività europea che lo vede impegnato nel settore trasporti, tra bagagli da promuovere e materiale riciclato da inserire

“Se guardiamo la legge di bilancio attuale e quelle precedenti abbiamo una fotografia molto negativa. I prezzi negli ultimi anni sono aumentati mentre gli stipendi sono rimasti gli stessi, quindi si è perso potere d’acquisto” esordisce il Dem

Che poi tocca un tema sensibile: “Senza il PNRR l’Italia sarebbe in recessione e in questa legge di bilancio non ci si pone alcun problema su questo, non c’è nessuna politica per chiedere una proroga per consentire di terminare i lavori, a differenza di quello che stiamo facendo noi in Europa. Anzi, il Commissario Fitto, con l’appoggio del Governo continua a dire no a qualsiasi proposta di prolungamento dei tempi” prosegue l’europarlamentare intervenendo a Omnibus.

“Il governo italiano deve sostenere una proroga di 18 mesi per completare i progetti del PNRR, altrimenti il nostro Paese, che già non cresce nonostante la grande mole di investimenti del next generation Eu, ai quali i sovranisti avevano votato contro, rischia la recessione. Per questo abbiamo avviato una raccolta firme, insieme agli eurodeputati del PD e agli amministratori locali del gruppo PSE al Comitato europeo delle Regioni” ribadisce,

C’è poi il nodo sanità. “La spesa sanitaria è intorno al 6%, insufficiente per tenere in piedi il sistema pubblico e galleggiano anche sulle politiche economiche e sociali. Questa legge di bilancio segna due record: è la più inutile e litigiosa della storia italiana, di fatto Giorgetti è stato commissariato in trattativa. Il maxi emendamento finale c’è sempre stato ma un teatrino così, alla vigilia, non si era mai visto. - conclude - Avremmo voluto una politica economica diversa sul fronte europeo, sulla sanità e sull’istruzione pubblica, così come avremmo voluto degli investimenti, rivolti ai giovani, detassando chi è all’estero per farlo tornare in Italia. Invece ci si accontenta di dare 2/3 euro alle pensioni minime, che appare una mancanza di rispetto più che un aumento”.

Ultimo passaggio dedicato alle riforme del governo Meloni. “Sia la riforma della Corte dei Conti sia quella della giustizia servono solo per attaccare il controllo democratico e, all’interno di questo scenario, si inserisce anche la proposta della nuova legge elettorale che non è migliorativa di quella attuale ma è soltanto un altro Porcellum, che permetterebbe a Meloni di prendersi la stragrande maggioranza dei seggi in Senato e alla Camera con un solo voto in più, per poi poter fare, dopo due anni, il Presidente della Repubblica, realizzando così un presidenzialismo di fatto. I cittadini devono sapere quindi quali sono le reali intenzioni politiche di questo Governo, questi tre provvedimenti hanno un solo comune denominatore: indebolire i controlli e dare a Meloni i pieni poteri” conclude Ricci.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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