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Ricambio generazionale e posti di lavoro: a Montappone riapre la fabbrica perfetta

3 Febbraio 2020

di Raffaele Vitali

FERMO – La Fabbrica Pilota è pronta a far ripartire i macchinari. Parte il corso di Montappone che unisce pubblico e privato, imprese e istituzioni. “Una idea diventata progetto per creare figure altamente specializzate che andranno a interrare gli organici delle imprese”. Due le fabbriche pilota in provincia, a Montegranaro per le calzature e a Montappone per il cappello. Per entrambe il nuovo partner didattico, l’Iti Montani che ha preso il posto dell’Ipsia, “che ci ha fornito alcuni bravissimi neo dipendenti grazie ai corsi partiti all’interno dell’istituto”.

Terzo biennio, ogni anno vengono formati 10-12 studenti. “I docenti sono dipendenti dei territori. A riprova che l’obiettivo è trasmettere le competenze per garantire un corretto passaggio generazionale” sottolinea Alessandro Panico, responsabile formazione di Confindustria Centro Adriatico.

Ci sono già gli iscritti necessari, prevalentemente donne, “caratteristica del settore”, ma le ‘candidature’ sono aperte fino al 14 febbraio. Dal 19 partiranno le selezioni, in tempo per far partire i corsi il 24 febbraio. Le ore di corso sono 400, 268 di attività in aula, 120 tirocinio e gli esami. “Molta esperienza sul campo”.

Terza edizione. “Ricordo ancora l’inaugurazione con il sottosegretario Gozi. Una scommessa che stiamo vincendo, visto che chi esce dalla Fabbrica Pilota trova lavoro, quasi sempre nel distretto. Il valore aggiunto son proprio i docenti, figure con esperienza decennale nel settore. spero che il terzo corso che si apre sia un nuovo punto di partenza, abbiamo bisogno di personale giovane e preparato” aggiunge il sindaco Mauro Ferranti.

Chi sta al fianco del progetto è il presidente della camera di Commercio delle Marche che finanzia le azioni: “Questo distretto ha delle difficoltà a stare sui mercati, per la tipologia di struttura. Ma anche una difficoltà a coprire le uscite che quota 100 ha portato nelle fabbriche. Noi dobbiamo quindi fare il possibile per inserire i giovani, facendo comprendere che il distretto ha futuro”.

Sabatini fin dalla sua elezione ha scelto di puntare sula formazione: “È un volano. Abbiamo a Fermo un Its che lavora molto bene nel settore moda, iniziare questi percorsi proprio sull’intera produzione di un cappello, dal disegno al confezionamento, dall’ornamento alla capacità di usare ogni tessuto, è la strada giusta”. La parola chiave è ‘giovani’. “Come ente abbiamo messo a bilancio 150mila euro per un bando sull’innovazione, la ricerca e il branding. Parliamo di risorse chiave per restare sui mercati e garantire il lavoro alle famiglie”.

Gli imprenditori impiegano il 60% della forza lavoro di questi territori, con una incidenza ancora più elevata in alcuni comuni. “Non possiamo non far cadere questo sistema che è un modello di coesione sociale. Insieme con le banche e la Regione, magari anche a Dubai, faremo di tutto per darvi spazi e sostegno. Qui ci sono imprenditori che non cercano visibilità, ma maestranze pronte per lavorare” ribadisce Sabatini.

La formazione è uno dei compiti della regione e Maurilio Cestarelli, affiancato da Giulio Ciaralli, è uno dei funzionari in prima linea nella definizione dei progetti: “I primi due corsi hanno garantito piena occupazione, da qui la conferma del nuovo progetto abbinato al percorso dei corsi di innovazione per i dipendenti già assunti. Il percorso delle 400 ore vede una gran parte all’interno della fase produttiva, con chi vive davvero di cappello”. La pratica, oltre alla teoria, fa di questa esperienza un unicum regionale, bissato in modalità ridotta con le calzature. “La qualifica ottenuta alla fine del corso permette una iscrizione ai centri per l’impiego e l’avvio della collaborazione, prima con gli stage, con le imprese. Le Marche hanno necessità di affiancare le famiglie alla formazione tecnica. Le Fondazioni Its e i corsi Fts danno una occupazione al 90% a tempo indeterminato. Nei settori del made in, della domotica e della meccatronica. Una opportunità che ancora non è veramente conosciuta e che invece è una valida alternativa alla laurea breve” prosegue Cestarelli.

Gioca in prima linea il Montani: “Siamo attenti alle esigenze delle imprese come istituto. Attraverso l’Its, di cui il Montani è capofila, abbiamo un occhio di riguardo sul sistema moda regionale. Creare dipendenti preparati e pronti a cavalcare l’innovazione è fondamentale per le aziende. Cìè però ancora un po’ di paura verso i cambiamenti dentro le aziende e nelle famiglie che non colgono ancora l’occasione che offre il mondo tecnico”.

Al presidente della sezione cappelli il compito di accendere il faro sui pensionamenti e la perdita di  competenze interne: “Serve ricambio generazionale. È strategica la fabbrica pilota per tutto il distretto, il mio auspicio è che i giovani del territorio si iscrivessero, non solo chi viene da fuori e poi magari se ne va con le competenze. Io ne ho assunti due in pianta stabile e guido una azienda piccola”.

Se la fabbrica c’è, grande merito è Carlo Forti: “Coinvolgere la Camera di Commercio è stata una sfida vissuta con Andrea Santori. Da quel giorno non ci siamo più fermati. Molti li abbiamo assunti e chi non è con noi sta nel settore, penso a una delle diplomate che ha vinto il premio per il ‘cappello più bello del mondo’. Chi inizia si entusiasma, perché creare è qualcosa di unico e poterlo imparare da chi lo fa da decenni è speciale”. Forti si sarebbe augurato di avere al suo fianco anche i sindaci dei comuni limitrofi, il distretto è sempre più ampio. “Abbiamo bisogno di tutti, il cambio generazionale è fondamentale. la manualità si impara solo in fabbrica. Il corso è la base, più di un anno fa abbiamo usato uno stage di sei mesi, grazie all’Ufficio di formazione. Dico grazie a qualche azienda, no tutte, che hanno messo a disposizione dei macchinari e le materie prime. Vorremmo farla crescere la fabbrica, ma tutti devono contribuire”. La selezione darà priorità alle persone locali, “abbiamo bisogno di manodopera di zona che ama il territorio e che quindi vuole contribuire alla nostra permanenza” ribadisce Forti affiancato da Clementi, anima del museo del cappello. Le domande vanno presentate online. “Importante come requisito è la passione, non basta la voglia di lavorare. Un corso che ha toccato i diversi aspetti della produzione, un lato positivo” commenta una delle allieve oggi dipendente intoccabile in un’azienda del distretto.

Si possono iscrivere persone di ogni età, chi vuole entrare nel mondo del lavoro e chi vuole riposizionarsi. “Una best practice regionale, con la nascita della Provincia si è puntato su questi due settori. A livello di programmazione formativa, negli ultimi due anni stiamo investendo sulle filiere e sulle peculiarità dei territori, penso al maniscalco” aggiunge Cestarelli. E su questo conclude Sabatini: “Questo è un modello perché questo territorio chiede e sa chiedere. Azioni mirate, se serviranno in altre province ci muoveremo, ma non per forza un modello vincente va bene per tutti”.

leggi LA FORMAZIONE PER CHI E' GIA' DIPENDENTE

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