FERMO - Le opere del XVII secolo, danneggiate dal terremoto del 2016, grazie al sostegno del Comune di Fermo tornano alla loro funzione liturgica originaria nella Chiesa di San Gregorio Magno a Montelparo.
Un’operazione che, partendo dal prestito dei Musei Sistini del Piceno per la mostra “Rinascimento a Fermo”, genera benefici duraturi per il territorio e la comunità.
Una significativa operazione di restauro ha restituito alla comunità di Montelparo sette preziosi manufatti lignei – sei candelieri e un portacroce – originari della chiesa di San Gregorio Magno. L’intervento, promosso nell’ambito della mostra “Rinascimento a Fermo” in corso a Palazzo dei Priori di Fermo fino al 27 luglio, è stato reso possibile grazie alla sinergia tra il Comune di Fermo, la Diocesi San Benedetto Del Tronto-Ripatransone-Montalto, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, la Parrocchia di San Michele Arcangelo e Maggioli Cultura e Turismo.
“La cultura che genera e rigenera cultura: questo ne è un bellissimo esempio che vede anche la collaborazione fra enti e che si pone come obiettivo l’arte come bene comune, per tutti – ha detto il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro. Grazie ad un prestito di opere si è sviluppata questa possibilità che si è anche concretizzata, restituendo alla collettività opere d’arte che necessitavano di interventi di restauro. Il tutto nell’ambito della nostra mostra sul Rinascimento che tanto successo sta riscuotendo e che sarà visitabile fino al 27 luglio”.
“Un’operazione virtuosa che, attraverso il prestito di opere per la mostra, ha consentito di restaurare queste opere, sempre nel nome dell’arte e della bellezza culturale che è nostro dovere tutelare e preservare nel miglior modo possibile, adottando tutte quelle modalità in grado di portare a questo processo – ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune di Fermo Micol Lanzidei – significativa anche questa collaborazione che testimonia come la cultura non ha campanili e non dovrà mai averli, i beni culturali sono tali perché sono nella disponibilità di tutti e sono destinati alla fruizione pubblica e la sinergia fra enti e istituzioni ha portato ad ottenere questo risultato”
Paola Di Girolami, direttrice dei Musei Sistini del Piceno: «È un esempio virtuoso di come anche un semplice prestito per una mostra, in questo caso la “Madonna in torno con Bambino e Santi Giovanni Battista e Maddalena” di Vincenzo Pagani, possa generare un impatto duraturo sul territorio. Dopo l’ultimo terremoto la nostra Diocesi è solita chiedere agli Enti che fanno richiesta di opere in mostra un contributo non monetario ma, come in questo caso, per un intervento di restauro di un’opera proveniente dal territorio terremotato. Il restauro dei sei candelieri e portacroce di Montelparo non solo valorizza il patrimonio artistico, ma ne consente il ritorno alla funzione originaria, restituendoli alla comunità per l’uso liturgico e la fruizione quotidiana».
I candelieri e portacroce, di fattura seicentesca, erano stati ricoverati dopo il sisma nella sagrestia della vicina chiesa di San Pietro, in attesa del completamento dei lavori di miglioramento sismico dell’edificio, ora conclusosi. Il progetto, condotto dal restauratore Andrea Simoni, ha permesso non solo di ricomporre il gruppo originale, ma anche di restituire decoro e stabilità a opere fortemente compromesse da degrado, tarli e usura.
L'azione si inserisce in un percorso più ampio di collaborazione tra istituzioni e territorio, con l’obiettivo di favorire un vero e proprio “rinascimento” culturale e identitario, anche nei territori duramente colpiti dal sisma.
Per informazioni: www.fermomusei.it