
PORTO SAN GIORGIO - Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, si comunica che nella prima serata di ieri, nel corso di un servizio di controllo del territorio – nell’ambito del rafforzamento dei pattugliamenti disposti dal Comando Provinciale di Fermo in occasione delle festività natalizie, al fine di prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, i Carabinieri della Compagnia di Fermo hanno tratto in arresto in flagranza di rapina una giovane donna. In particolare, i militari della Stazione di Porto San Giorgio sono intervenuti insieme a quelli della Radiomobile di Fermo presso un bar-tabaccheria nella zona nord di Porto San Giorgio su richiesta della titolare. Infatti, poco prima, una giovane donna con un cappuccio aveva fatto irruzione nel locale chiedendo insistentemente del denaro. Al rifiuto della commerciante, la situazione è degenerata, la donna avrebbe infatti scaraventato a terra la cassa per poi scavalcare il bancone nel tentativo di impossessarsi dei soldi. Durante l’azione concitata, la titolare sarebbe stata colpita. La commerciante ferita è stata soccorsa dal personale sanitario e accompagnata in ospedale; le sue condizioni, non sono gravi. Dopo aver sottratto la somma di circa 900 euro, la rapinatrice si è data alla fuga in bicicletta. Scattato l’allarme, sul posto i militari prontamente intervenuti hanno avviato serrate ricerche e, poco dopo, hanno individuato a breve distanza dall’esercizio commerciale una giovane, corrispondente alle caratteristiche della rapinatrice, in sella a una bici e pertanto hanno proceduto al controllo della stessa. Si tratta di una 23enne senza fissa dimora, italiana, la quale ha anche opposto viva resistenza ai militari e pertanto, una volta bloccata, dichiarata in stato di arresto per rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Le operazioni di perquisizione non hanno però consentito di rinvenire la refurtiva. La donna è stata associata al carcere femminile di Pesaro in attesa delle decisioni dell’Autorità giudiziaria.
