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Raddoppiati i casi di violenza sessuale e le aggressioni alle donne in famiglia. La Polizia contro gli uomini violenti del Fermano

25 Novembre 2020

FERMO – Una provincia sensibile quella fermana. La rete anti violenza è un punto di riferimento. La guida la Prefettura, ma poi nell’operativo entrano le forze dell’ordine con in primo piano la Questura, guidata da Rosa Romano. Nella ricorrenza della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” a parlare sono i dati.

“I numeri possono rendere solo in parte quanto le donne hanno subìto poiché dietro a ogni caso c’è sofferenza fisica e psicologica, paura di denunciare anche il minimo fatto di violenza, incredulità per il comportamento del partner, speranza che si tratti di un (ulteriore) fatto isolato, timore di perdere affetti e situazioni che si pensavano positivamente consolidate, terrore della solitudine” sottolinea il questore.

Il fenomeno della violenza contro le donne non ha confini ed è presente anche nel Fermano. “Ma nei confronti di questi odiosi reati è sempre maggiore l’impegno delle Forze di Polizia e di tutti i soggetti e associazioni ai quali le normative attribuiscono specifici compiti di intervento quali l’Autorità Giudiziaria, i servizi sociali ed i Centri antiviolenza” prosegue.

Nel 2020 il quadro dei reati è complesso, ci sono dei cali ma anche dei preoccupanti aumenti. “In particolare, le denunce per atti persecutori passano da 27 a 16 casi mentre i reati di maltrattamenti in ambito familiare, commessi contro familiari e conviventi aumentano da 34 a 38 come da 4 a 9 casi quelli di violenza sessuale”.

Se da un lato c’è la crescita della consapevolezza delle donne, che trovano forza e denunciano, dall’altra c’è il fatto che l’uomo non cambia. “le donne però sanno che c’è sempre qualcuno pronte ad aiutarle, il sistema funziona” ribadisce in una nota la questura.

Soprattutto al termine del lockdown gli operatori della Questura sono stati spesso chiamati per interventi relativi a liti in ambito familiare non sfociate in denunce a causa degli spostamenti limitati.

“Certamente la situazione è stata ulteriormente aggravata dalle difficoltà economiche determinate dall’emergenza sanitaria ma niente e nessuno può giustificare gli atti di violenza. Ma di fronte all’incremento dei casi immediata è stata la risposta della Polizia” riprende il questore.

Pronta a scattare la squadra mobile che grazie alle norme del ‘Codice rosso’ ha tempi di azione molto rapidi visto che l’Autorità Giudiziaria può intervenire con immediatezza per interrompere la prosecuzione dei reati attraverso l’emissione di misure cautelari come il divieto di avvicinamento o gli arresti domiciliari fino alla custodia cautelare in carcere.

“Ultimo caso, proprio ieri quando un uomo responsabile di continui atti di violenza fisica nei confronti della compagna, che lo aveva denunciato ritirando poi le querele, ha nuovamente colpito la donna. La norma ci permette di intervenire in questi casi anche in assenza di una espressa volontà della vittima. E così gli operatori della Squadra Mobile hanno raccolto tutti gli elementi che hanno determinato l’Autorità Giudiziaria a emettere un provvedimento che limita fortemente la libertà di movimento dello straniero”. E così anche nell’entroterra fermano, dove un cinquantenne stalker continuava a perseguitare una donna con messaggi e appostamenti sotto casa.

La Polizia c’è e con la campagna ‘Questo non è Amore’ prosegue il suo impegno per far capire alle donne che è possibile uscire da questa spirale di violenza.

r.vit.

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