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Quali i rischi cardiovascolari della provincia? Studio nazionale su 200 cittadini di Fermo: esami e colloqui, tutto gratis per prevenire

23 Febbraio 2023

FERMO – Nel 1960, data dell’ultimo studio nazionale a campione sulla popolazione per studiare l’evoluzione della salute, fu coinvolta Montegiorgio, fu lo studio che diede il la alla dieta mediterranea come alimentazione che fa vivere bene. Oggi, dopo oltre sessant’anni, tocca a Fermo.

“Il progetto – spiega Giuseppe Ciarrocchi, direttore del dipartimento prevenzione dell’Ast 4 – riguarda tutte le regioni italiane. E in ogni regione è stata individuata una provincia in cui realizzare un monitoraggio della popolazione sulle malattie cardiocircolatorie”.

Sono stati selezionati 200 cittadini del comune di Fermo a cui verranno fatti esami e visite a cura del dipartimento di prevenzione insieme con il laboratorio analisi e le professioni sanitarie. ‘Verranno’ perché a oggi dei duecento contattati dall’Istituto superiore di sanità hanno risposto solo in 50. Hanno ricevuto lettera. Poi loro si dovrebbero prenotare per i vari esami, strumentali e clinici. “Al momento l’adesione è scarsa, vorremmo che i 200 rispondessero in massa, devono capire che è un progetto serio”.

Non solo, come aggiunge il sindaco Paolo Calcinaro, perché “la parola chiave è gratis. Tutto viene pagato dal sistema sanitario. Ed è un grande momento di prevenzione, oltre che di studio nazionale che può aiutare la prevenzione”.

In particolare chi deve ancora rispondere è il giovane, l’adulto è il più interessato. “Parliamo di una indagine a livello internazionale lanciata dall’Oms. Riprende il progetto degli anni ’60 che interessò il comune di Montegiorgio, ma riguardò solo maschi” precisa la dottoressa Floriana Belfiglio, direttrice del dipartimento Igiene e alimenti.

Ogni azione è standardizzata. Le apparecchiature sono state fornite dall’Iss e garantiranno pari risultato. “La novità dello studio – aggiunge la dottoressa, affiancata dalla coordinatrice Francesca Fratello – è che si evinceranno le situazioni a rischio, oltre a studiare la distribuzione dei fattori di rischio”. Malattie cardiovascolari, diabete, tumori e malattie respiratorie sono quelle indagate nello screening. Oltre al prelievo, partendo quindi dai parametri ematologici, ci saranno test sulla memoria e altre azioni che permettono di agire poi sui fattori di rischio.

I duecento sono stati estratti sulla base di due requisiti: sesso ed età. Il prescelto chiama il numero sulla lettera che ha ricevuto e riceve un appuntamento per la registrazione dati antropometrici e della pressione, un appuntamento che dura un’oretta. Poi c’è il prelievo, il lunedì mattina in ospedale all’esterno del pronto soccorso. “La persona che partecipa ha un attestato che giustifica l’assenza da lavoro. A ogni persona viene assegnato un codice, resta l’anonimato. In più, alla fine, riceverà tutto il report dello screening” precisa Ciarrocchi.

Nel questionario che deve compilare, sono indagate le abitudini di vita, alimentazione, fumo e alcol: “Informazioni che poi saranno incrociate con quelle sanitarie. Lo studio dura nel tempo, ancora oggi arrivano risultati da quello di Montegiorgio. E anche per questo parte del siero prelevato sarà conservato in una banca biologica” precisa la Belfiglio.

“tutti devono capire che è uno studio importante e serio che permette ai 200 di essere valutati per il rischio cardiovascolare e che dà una fotografia importante del territorio, permettendo poi azioni mirate anche insieme con il Comune” concludono i vertici del dipartimento.

L’invito finale quindi è a chi ha ricevuto la lettera e no ha ancora risposto, ha tempo fino alla fine di marzo. “Sono importanti questi studi che fanno capire i rischi che inficiano l’allungamento della vita. Tutti dobbiamo ricordare che – chiosa Ciarrocchi – una popolazione in buona salute grava meno sul sistema sanitario".

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