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Putzu indagato per falso ideologico. "Sono sereno, un atto dovuto. Non significa essere colpevoli"

7 Novembre 2025

PORTO SANT’ELPIDIO - “Un atto dovuto” lo definiscono nel suo staff. Sta di fatto che Andrea Putzu, neo capogruppo in Consiglio regionale del partito Fratelli d’Italia è indagato.

L’accusa è di falso ideologico e arriva dopo la denuncia presentata da Saturnino Di Ruscio, ex compagno di partito, ma arrivato secondo alle elezioni nel 2020, proprio dietro Andrea Putzu. Stando a Di Ruscio, accusa su cui sta indagando la Procura di Ancona, Putzu non poteva candidarsi in quanto condannato in via definitiva e quindi, stando alla legge Severino, incandidabile e ineleggibile.

La questione, emersa già in campagna elettorale, era sempre stata respinta dal capogruppo di FdI. Che oggi torna nuovamente a chiarire la sua posizione con un post sui social che si apre amaramente sul fatto che “informazioni coperte dal più stretto riserbo investigativo siano misteriosamente trapelate e prontamente offerte in pasto ai social e alla stampa”.

Resta la notizia, reale, dell’indagine in corso. “Siamo di fronte a un attacco politico, ma sono sereno perché so di non aver commesso alcun reato. Ho il massimo rispetto nelle istituzioni e nella magistratura, sono un garantista, lo sono sempre stato e sempre lo sarò, e non in base al colore politico dell'indagato. Lo sono stato anche per Matteo Ricci, perché indagato non significa colpevole come qualcuno vorrebbe fare credere”.

Dietro tutto c’è il documento sottoscritto da Putzu al momento della candidatura, quello in cui viene chiesto al candidato se sussistono casse di incompatibilità, incandidabilità o ineleggibilità. La difesa di Putzu, anche durante i mesi di dura campagna elettorale è stata semplice. “Nessuno mi ha mai detto di esserlo”.

Si gioca sui tempi, tra la condanna definitiva per Putzu, a causa della validazione di alcune firme a supporto di liste elettorali per delle amministrative, e l’entrata in vigore della legge Severino. Questione di giorni. Di certo Putzu non ha mai ricevuto comunicazioni nel 2020 da Procura o prefettura di Fermo in merito alla decadenza dal suo ruolo, al tempo, di consigliere comunale.

La Procura, che dagli avvocati di Putzu ha ricevuto una relazione, ora farà chiarezza stabilendo se ci siano o meno profili di responsabilità.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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