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Profumato, economico e di qualità: il tartufo di Amandola conquista Acqualagna. "Due giorni di festa insieme con il gelato"

22 Luglio 2021

AMANDOLA - Non c’è estate senza tartufo e gelato. Amandola, in questo, è la regina indiscussa dei Sibillini. Tartufo nero estivo e prodotti tipici si abbinano all’ottava festa del gelato artigianale (24-25 luglio). “Abbiamo scelto di confermare l’accoppiata che promuove due nostre eccellenze”. Partner fondamentale è l’Atam che da 25 anni è il riferimento micologico dei monti marchigiani.

“Amandola è la città del tartufo. Non solo facciamo parte della rete nazionale, ma stiamo lavorando per far sì che il tubero diventi un patrimonio immateriale dell’Unesco”. Se c’è riuscita la patatina fritta di Bruxelles, ci sono speranze. E intanto la rete cresce, con il sogno della tripla A del sindaco Adolfo Marinangeli che si avvicina: ovvero unire in un unico mondo Alba, Acqualagna e Amandola.

“Intanto martedì saremo ad Acqualagna, il comune ci ha invitato a una dimostrazione-competizione. Ci presenteremo con lo chef Aurelio Damiani che preparerà il secondo piatto. Rappresenteremo il centro sud delle Marche tra i colossi pesaresi. È la prima volta che si dialoga in maniera ufficiale, essere riconosciuti come una delle città importanti delle Marche”.

Dopo 25 anni di manifestazioni, una buona produzione e l’impegno promozionale, Amandola diventa un tassello di una rete che vuole superare il campanilismo. “La regione sta anche lavorando a un sito internet unico che racconti il tartufo delle Marche. Questo Awards, pensato dalla regina Acqualagna, è un ottimo inizio di collaborazione” riprende Alberto Mandozzi, presidente Atam.

Dietro la crescita del tartufo dei Sibillini c’è il lavoro del vicesindaco Giuseppe Pochini: “Noi cerchiamo di stimolare la riflessione sull’ambiente, che per il tartufo deve essere particolarmente salubre. E per questo sabato mattina alle 11 ci sarà un convegno dedicato ad ‘Api e tartufi’. Non un abbinamento a caso, perché le api rappresentano la natura e spesso piante utili ai tartufi sono fondamentali per la produzione primaverile del miele”.

Confermato il mercatino affidato a cavatori e produttori, con stand gastronomici, palatuber con chef Camaioni, a cui si abbinano spettacoli itineranti per famiglie. Sabato sera concerto con la cover di Rino Gaetano. “A novembre poi spazio al tartufo bianco pregiato, per noi momento clou. E poi marzo 2022 con il Nero pregiato”.

Amandola non si ferma alla festa. “Abbiamo recuperato la casetta nei giardini pubblici in cui garantiremo promozione dei tartufi e prodotti tipici. Vogliamo che tutto l’anno le persone che arrivano ad Amandola possano trovare i tartufi. Lo scorzone è più facile da trovare, il bianco chiaramente solo tre mesi, mentre il nero ne copre quasi sei. Se vogliamo arrivare al livello di Alba e Acqualagna, dobbiamo impegnarci affinché il tartufo si possa mangiare e comprare. Per questo la affidiamo all’Atam”.

 Ma che tartufo avremo? Qualità e quantità? “Un tartufo dal prezzo abbordabile” precisa Pochini. Il presidente dell’Atam chiarisce: “La nostra area non è vocatissima al tartufo estivo, allo scorzone. Quantità non eccezionale. Ma la qualità è molto buona. Vengono raccolti in aree ombreggiate che riescono anche in estate, con il calore, a mantenere il profumo, che è quello che valorizza il prodotto. Con le alte temperature è facile perderlo, trovandolo in zone umide, resta meno secco e mantiene il suo odore maturando con più tempo. Il terreno dei Sibillini è il valore aggiunto. Il nero e il bianco pregiato dei Sibillini non hanno pezzature da un chilo e mezzo, ma hanno un profumo incredibile e piace molto” aggiunge Mandozzi.

Il prezzo tende sempre ad aumentare quando ci si avvicina alla fase finale di raccolta. “Parliamo di circa 300 euro al chilo, quindi una somma abbordabile a fronte di qualità elevata. Compriamo il tartufo, evitiamo le salse con i sapori forti”.

Per quanto riguarda il gelato, è l’ottava festa. Tre le gelaterie famose ad Amandola che partecipano. “Sono 40 anni, con la ‘Casa del gelato’ che si è sviluppata una tradizione che noi veicoliamo nel miglior modo possibile”. La festa resta una vetrina per i nuovi gusti nati per l’occasione, dal gelato al mistrà a quello al tartufo. Non ci sarà lo stand con il mastro gelataio, ma gelatieri dentro le tre realtà per insegnare ai bambini e alle famiglie. Un modo per rendere le attività sempre più protagoniste. Anche questa è la montagna dei bambini” conclude Marinangeli.

r.vit.

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