PORTO SANT'ELPIDIO – “Per il mondo, una leggenda che ha ispirato così tanti e ha ottenuto così tanto. Per me l'uomo straordinario che ho amato oltre ogni parola, con cui ho passato il miglior periodo. È morto facendo ciò che amava di più, volando, in un posto felice (siamo venuti per la terza volta), con me che gli tenevo le mani e gli urlavo di combattere”. Le parole di Mihaela Radulescu Schwartzenberg sono cariche di dolore. Per 13 anni è stata la compagna di vita di Felix Baumgartner, il base-jumper austriaco dei record che ha trovato la morte a Porto Sant’Elpidio.
“Continuate a raccontare la sua storia, specialmente ai vostri figli in un mondo pieno di sognatori, insegnategli del sognatore che ha realizzato tutti i suoi sogni, lavorando dannatamente duramente per ognuno di loro” ha aggiunto in un lungo post sulla sua pagina Facebook.
Come tutti, è in attesa di capire, di sapere cosa è successo giovedì negli attimi prima dello schianto con il parapendio a motore contro il casotto di legno a bordo piscina in un villaggio vacanze.
Tutto fa pensare a un malore visto che dall'analisi del velivolo alla dinamica della caduta, per gli inquirenti non ci sarebbero prove di un guasto tecnico. Il 56enne, recordman delle sfide estreme tra cui il salto in caduta libera dalla stratosfera, si trovava a Fermo per trascorrere alcuni giorni di vacanza che passava tra ore a terra e ore in volo, tra quelle nuvole che erano la sua seconda casa.
Nessuno lo ha sentito gridare mentre precipitava, nessun danno evidente alle eliche del velivolo o alla loro rete di protezione. Il motore era in funzione, ma al minimo dei giri. Dunque nessuna accelerazione impressa dal base-jumper. Il paracadute, anche stando ai testimoni oculari sentiti dagli inquirenti, non era aggrovigliato ma aperto.
Elementi che spingono a pensare che Baumgartner abbia accusato un malore, altrimenti, in caso di guasti meccanici, avrebbe potuto cercare di evitare zone affollate tramite le corde direzionali del paracadute. Si attende l’autopsia per stabilire le cause e lora della morte. Come saranno utili anche le immagini registrate dalla telecamera che il base-jumper aveva con sé sul parapendio, e ora in mano all'autorità giudiziaria.